Piano vaccini, ecco come cambierà: le nuove regole e l'ordine di priorità

Vaccinazione nelle aziende e nei drive-trough senza scendere dall'auto. La campagna prosegue con fasce d'età decrescenti e disabili

Nuovo piano vaccini Draghi

Nuovo piano vaccini Draghi

Regole uniche e criteri uniformi per la vaccinazione in tutte le regioni. Sono le premesse del nuovo piano vaccinale voluto da Mario Draghi che sarà definito nel fine settimana con l'obiettivo di imprimere una forte accelerazione alla campagna di immunizzazione anti-Covid.  Da aprile a giugno l'Italia dovrebbe (almeno sulla carta) ricevere oltre 12 milioni di dosi al mese, con la possibilità di vaccinare almeno 400 mila persone al giorno. Il problema sarà farlo. Diventa quindi decisiva la logistica, con luoghi di riferimento e unità mobili. Poste Italiane ha messo a disposizione la propria piattaforma gratuita per la prenotazione del vaccino in 6 regioni che si trovano in difficoltà: Lombardia, Sicilia, Calabria, Marche, Abruzzo e Basilicata. 

Le nuove priorità

Vaccinazione nelle aziende

In campo anche i dentisti

Dove vaccinarsi

Vaccini: a chi tocca ora

Le novità riguardano una più chiara definizione delle priorità nella campagna, dopo un certo caos della prima fase in cui ogni Regione è andata per conto proprio e molte dosi sono rimaste nei frigoriferi. Al 7 marzo scorso c'era ancora oltre un milione di dosi inutilizzate nei frigoriferi, con notevoli disparità tra le Regioni nella somministrazione. Un'uniformità che si cercherà nel nuovo piano vaccinale, "decisamente potenziato", come lo ha definito il premier Draghi. Terminata la vaccinazione di over 80, docenti e forze dell'ordine,  secondo la bozza del nuovo piano si passerà ai soggetti estremamente fragili, a cui va somministrato il vaccino Rmna all'interno dei centri ospedalieri. Quindi si proseguirà per fasce d'età decrescenti. Tra le categorie prioritarie i disabili e le persone che se ne occupano. L'altro aspetto chiave per tentare di arrivare ad aprile alla vaccinazione di massa è l'ampliamento dei vaccinatori.  

In campo anche dentisti e odontoiatri

I 63.600 dentisti e odontoiatri con un accordo raggiunto ieri si aggiungono ai ai 60mila medici del territorio (medicina generale, pediatri di libera scelta, specialisti ambulatoriali) e ai 40 mila specializzandi. Un esercito ai quali si conta di aggiungere i pediatri e i medici dello sport.

Vaccinazione nelle aziende

Per la vaccinazione di massa sono previste le somministrazioni del vaccino nelle stesse strutture degli ambienti di lavoro. Saranno le aziende, eventualmente, a poterne fare richiesta. E' quanto prevede la bozza del nuovo Piano vaccini, secondo quanto riferito da una fonte che ha collaborato al dossier. Le vaccinazioni avverranno anche nelle aziende per i  dipendenti, in base ad accordi in arrivo con Confindustria - che ha avviato una mappatura nazionale - sul modello di quello siglato in Lombardia e in vista in Piemonte, tra le regioni più sviluppate, ma anche più colpite dal coronavirus. Anche Friuli e Veneto vanno verso la definizione di protocolli ad hoc con le imprese per i medici aziendali. "Il diritto alla salute è un diritto fondamentale, come il diritto allo studio. Ma per la nostra regione è molto importante il diritto al lavoro: anche questo diritto, attraverso questo protocollo, può essere garantito". Lo ha detto il vicepresidente e assessore al Welfare della Regione Lombardia Letizia Moratti, che a Rtl 102.5 ha spiegato in cosa consiste il protocollo firmato ieri per le vaccinazioni nei siti produttivi. "Siamo la prima Regione ad aver firmato questo protocollo e speriamo davvero che sia utile per fornire a tutti una protezione", ha aggiunto. Sull'importanza della campagna vaccinale nei luoghi di lavoro è intervenuto anche il ministro Andrea Orlando, in audizione sulle linee programmatiche del dicastero in commissione lavoro al Senato. "Nei prossimi mesi - ha sottolineato Orlando - sarà cruciale verificare l'efficacia delle misure intraprese per garantire la salute e la sicurezza nei luoghi di lavoro e procedere con le vaccinazioni nei luoghi di lavoro. I protocolli di sicurezza siglati nella primavera del 2020, a partire da quello del 14 marzo, sono stati fondamentali  per contrastare la diffusione del virus nel momento più acuto della pandemia, assicurando al contempo la continuità delle attività lavorative, a partire da quelle essenziali. Questo approccio - ha aggiunto il ministro - va mantenuto per  valutare eventuali aggiornamenti dei protocolli che sono stati siglati, anche in modo che coinvolgano lavoratori non coperti seppur particolarmente esposti come i rider, e per affrontare con urgenza la sfida della campagna vaccinale nei luoghi di lavoro, per la quale abbiamo predisposto un'intesa con le organizzazioni sindacali e datoriali che utilizzi anche i medici aziendali nella somministrazione del vaccino". 

Dove vaccinarsi

I Comuni più grandi si stanno già attrezzando con un grande centro vaccinale, ma saranno allestiti anche parcheggi dei centri commerciali, palazzetti dello sport, stadi. I drive through della Difesa utilizzati finora per fare i tamponi saranno riconvertiti in centri vaccinali. Si parte venerdì con l'inaugurazione a Milano, al Parco diTrenno (dov'erano stati eseguiti i tamponi), del primo drive-through, in cui essere vaccinati senza scendere dall'auto. Sono alcune delle misure previste per accelerare una vaccinazione che finora vede quasi 6 milioni di dosi somministrate in Italia per oltre 4 milioni di vaccinati, di cui oltre 2,2 milioni con una dose e oltre 1,7 milioni anche con il richiamo, secondo i dati del ministero della Salute. Per contribuire al Piano di vaccinazioni anti Covid-19 in Regione Lombardia scendono in campo anche l’Istituto Nazionale dei Tumori (Int) e dall’Istituto Neurologico “Carlo Besta” con l'apertura di un centro vaccinale riservato agli ultraottantenni che hanno aderito alla campagna. Il centro è stato predisposto riconvertendo gli spazi dell’Auditorium di via Carlo Valvassori Peroni 21