Pagamenti digitali, le procedure vanno semplificate

I pagamenti digitali stanno crescendo anche in Italia, ma siamo ancora indietro rispetto alla media europea. Due i problemi: da una parte le commissioni, dall'altra una campagna informativa sui vantaggi

Milano 8 marzo 2018 -

DOMANDA:

Caro direttore, è tutto un gran parlare di pagamenti digitali e di rivoluzione 4.0, ma a me capita ancora molto spesso che non accettino neppure i pagamenti con il Bancomat. Come mi è accaduto quando sono stata dal fruttivendolo. Ho tirato fuori la carta e subito il commerciante mi è apparso scocciato. Preferirei i contanti, mi ha detto. Mi sono rassegnata e ho pagato come voleva lui, pretendendo poi l’emissione dello scontrino. Credo che su questo l’Italia debba fare ancora molti passi in avanti. E spero rapidamente. Giovanna, Monza

RISPOSTA:

I dati rivelano due tendenze. La prima: i pagamenti digitali stanno crescendo anche in Italia, trainati dalle compravendite nelle grosse città: una grossa società del mondo delle carte di credito proprio ieri ha spiegato che a Milano città rappresentano ormai il 43% del totale dei pagamenti di una famiglia. Nonostante questo, siamo ancora indietro rispetto alla media europea, e molto indietro rispetto a ciò che si verifica negli Usa. Due i problemi: da una parte le commissioni, che in diversi casi (soprattutto per le carte di credito, meno per quelle di debito) sono ancora decisamente alti; dall’altra parte, invece, quel che manca è una campagna informativa che faccia conoscere i vantaggi dei pagamenti digitali. Meno evasione, innanzitutto. E poi meno rischi di furti e di reati predatori, perché se non ci sono i contanti non c’è molto da rubare. Servono poi procedure semplificate, e su questo si deve fare ancora molto. sandro.neri@ilgiorno.net