È facile dire "Usate i bus". Difficile è salirci

Le segnalazioni convergono su un punto: mezzi scarsi e stipati all’inverosimile

Milano, 12 ottobre 2019 - 

LETTERA

TUTTI concordi sulla necessità di incentivare il servizio pubblico, ma credo che possa funzionare per la città di Milano. Porto l’esempio di mio figlio che tutti i giorni prende il bus per andare a scuola a Como (una quindicina di chilometri da casa nostra): viaggi su mezzi strapieni e spesso scelta obbligata ad usare il pullman successivo. Se tutti i genitori dei ragazzi si mettessero a portare i figli a scuola in auto cosa succederebbe in una città che già nella normalità vive di traffico caotico? È anche da queste “piccole” cose che si dimostra l’attenzione verso gli incentivi al trasporto pubblico. Antonio P., Vertemate (Como)

RISPOSTA

ARRIVANO da Bergamo, Como, Lodi, Monza, Mantova e dalla stessa provincia di Milano le lamentele per il servizio di trasporto pubblico. Si parla di bus, stavolta. In particolare del servizio nelle ore di punta quando migliaia di studenti vanno a scuola e quando fanno ritorno a casa. Le segnalazioni convergono su un punto: mezzi scarsi e stipati all’inverosimile. Eppure la soluzione parese semplice; basterebbe aumentare le corse in quegli orari. E qui scatta l’inghippo: i contratti di servizio prevedono un corrispettivo per i gestori misurato in busxkm, aumentare le corse vorrebbe dire nuovi investimenti in autobus e più personale. Quindi costi in più che non sarebbero compensati dagli incassi di biglietti e abbonamenti di utenti che, ci mancherebbe altro, beneficiano di tariffe agevolate. Per risolvere la questione si dovrebbe iniziare a discutere di un incremento delle risorse pubbliche messe a disposizione, altrimenti si corre il rischio di continuare a sentire lamentele e accuse senza mai giungere alla soluzione del “giallo”. ivano.costa@ilgiorno.net