Serle (Brescia), 18 dicembre 2013 - «Come stanno i miei genitori?», Mirco Franzoni, il 29enne di Serle dal 14 dicembre in cella per avere ucciso un ladro albanese, Eduard Ndoj, il quale aveva rubato a casa di suo fratello, non si dà pace. Da Canton Mombello ripete che quel colpo partito dal fucile da caccia è esploso per errore. Stamani il gip Paolo Mainardi si recherà in cella per l’interrogatorio di convalida, e il giovane meccanico potrà rendere la sua versione di quel sabato sera da incubo.

Ieri i suoi legali, Gianfranco e Federico Abate, che chiederanno i domiciliari, gli hanno fatto visita. «Mirco continua a essere molto provato. Ha chiesto solo della sua famiglia e per il resto ha manifestato grande preoccupazione per quel che gli accadrà - racconta Federico Abate - E’ agitato. Vuole sapere quali rischi corre. Ha sentimenti contrastanti, forse sta anche realizzando meglio che cosa è successo, ma la sua versione non cambia: la fucilata è partita per sbaglio. Anche oggi (ieri, ndr) me l’ha ripetuto». Continuano frattanto gli attestati di solidarietà da parte della gente di Serle e non solo.

Su Facebook si moltiplicano i commenti in un gruppo che ha decine di contatti, “Vogliamo Mirco Franzoni libero!”. In paese lunedì sera si è tenuta una fiaccolata con centinaia di persone. «Il mio assistito è venuto a saperlo, e la cosa gli fa molto piacere - continua Abate -. Al momento però la preoccupazione che lo assorbe totalmente riguarda il suo futuro».

Risposte dirimenti si attendono dall’autopsia, che sarà eseguita oggi in concomitanza con un accertamento irripetibile sollecitato dal pm Francesco Piantoni, il quale ha incaricato il professor Francesco De Ferrari, della Medicina legale del Civile, di ricostruire la distanza dello sparo e la posizione reciproca tra aggressore e vittima. Mirco ha raccontato di avere cercato i ladri armato per paura che i banditi a loro volta lo fossero. Ha detto che voleva solo farsi restituire il maltolto e non uccidere. La fucilata è partita mentre il giovane albanese, braccato in un vicolo, cercava di spostare il fucile con cui Franzoni, questa la sua versione, gli sbarrava la strada.

beatrice.raspa@ilgiorno.net