Brescia, 14 giugno 2013  - Dieci anni di carcere. E’ la condanna chiesta dal sostituto procuratore Carlo Pappalardo nei confronti di una 23enne bresciana che, con l’aiuto di un amico di 44 anni, ultra’ del Brescia gia’ colpito da Daspo, la notte tra il 19 e il 20 settembre 2012 sfregio’ con l’acido solforico l’ex, un barista di 27 anni, che l’aveva lasciata. I due sono alla sbarra, in rito abbreviato, per lesioni gravissime premeditate, aggravate dalla “minorata difesa” della vittima che per colpa dell’agguato riporto’ “l’indebolimento di un senso”.

Quella notte la ragazza, incinta al nono mese e ben decisa a dare una lezione al giovane che non voleva piu’ saperne di lei e non sembrava intenzionato a riconoscere il bambino che portava in grembo, attese con l’amico il barista che si era recato da una amica. Il malcapitato fu assalito da due persone con il passamontagna. Tramortito di botte, e poi deturpato con l’acido. Gli autori furono arrestati poco dopo dai carabinieri. La vittima ha perso l’occhio sinistro e quasi completamente il destro. Non ha piu’ i padiglioni auricolari, e una maschera viola gli ricopre mezzo viso, le braccia e la parte superiore del corpo. Sentenza attesa il primo luglio.

(fonte Agi)