Travagliato, 23 settembre 2012 - "Volevo dargli una lezione che gli lasciasse un segno permanente". Elena, 23enne di Berlingo, commessa in un negozio di telefonini, tra dieci giorni sarà madre. Partorirà da reclusa, in una comunità protetta. Giovedì sera con i carabinieri ha ammesso di avere ordito un piano agghiacciante per punire William, il papà di suo figlio, che quando aveva scoperto di averla messa incinta anziché gioire l’aveva mollata.

"Non voglio un bambino, e poi non sono nemmeno sicuro sia mio", aveva continuato a umiliarla. E da luglio le aveva rivelato di avere pure un’altra fidanzata. Troppo per Elena, un padre perso da poco, una sorellastra con cui non ha rapporti, una madre con seri problemi di salute. A lei era rimasto addosso il frutto perenne di un amore naufragato dopo un anno e mezzo. Lui invece aveva dimenticato tutto. Di qui l’idea della vendetta.

Ma serviva un complice. Un amico. Dario, muscoli possenti, di 11 anni più grande, da sempre con un debole per lei, era perfetto.«Mi ha chiesto di aiutarla— ha confessato l’uomo, ultrà del Brescia Calcio che ha pagato la sua effervescenza con un daspo—Lui la picchiava pure. Così mi sono dato da fare». I messaggi intercettati tra Elena e Dario dai carabinieri del Nucleo investigativo provinciale e della compagnia di Chiari sono rivealtori:«Dai che giovedì gli facciamo la festa». All’ingrediente fondamentale, una bottiglia di acido muriatico, ha pensato lei acquistandola al supermercato. Al lavoro pesante invece avrebbe pensato Dario.

Puntuale, la vendetta va in scena la notte tra mercoledì e giovedì. Abbassata la serranda del bar che gestisce con i genitori a Azzano Mella, William passata la mezzanotte torna a a casa a Travagliato. Si fermano a dormire da un’amica. Parcheggia l’auto in cortile, scende, fatto per entrare nelle scale del palazzo. Ma qualcuno lo bracca alle spalle. Un pestaggio a sangue, e poi lo sfregio finale: un litro di liquido corrosivo gettato in testa. Il malcapitato riesce a trascinarsi fino all’appartamento dell’amica, che chiama il 118 mentre il ragazzo si contorce dal dolore.

"Erano in due, incappucciati", rivela ai soccorritori con l’ultimo fil di voce rimasto prima di perdere i sensi. Ora è al Civile in prognosi riservata."I medici dicono che una situazione simile non l’hanno mai vista— spiega il capitano dei carabinieri della compagnia di Chiari Egidio Lardo— Ha bruciature sul 30% del corpo, è corroso fino alle ossa. Ha perso l’occhio sinistro e forse perderà pure il destro". In meno di 12 ore i militari hanno stretto il cerchio attorno alla ex e al complice. Dario, lievi ustioni sulle ginocchia e sule mani, è stato bloccato mentre tentava di scappare dalla finestra di casa sua a Gussago. Elena invece, qualche piccola abrasione sulle braccia, si era inventata l’alibi di essere dai nonni. Ma non era vero. Alle 23 in caserma la confessione.

Ieri il gip non ha convalidato i fermi. Per il 43enne è stata disposta la carcerazione. Per la ragazza, invece, i domiciliari dai nonni. Il sindaco di Travagliato Dante Buizza è sconvolto: "Ho portato alla famiglia di William la solidarietà del paese. Solo una grande solitudine può generare un simile dramma".

di Beatrice Raspa

beatrice.raspa@ilgiorno.net