Brescia, 2 dicembre 2011 - Si e' autosospeso dal Popolo della Liberta' Franco Nicoli Cristiani, in carcere a Brescia da mercoledi', accusato di corruzione. Gia' ieri, davanti al gip Bonamartini nell'interrogatorio di garanzia, Nicoli aveva dichiarato che avrebbe rinunciato a qualunque carica e funzione politica. Oggi il passo indietro anche all'interno del Pdl. Nicoli ha comunicato la propria decisione ai parlamentari bresciani Giuseppe Romele e Stefano Saglia, che gli hanno fatto visita in carcere questa mattina.

 

SCENA MUTA - Davanti al gip Bonamartini, al Palagiustizia di Brescia, si e' avvalsa della facolta' di non rispondere Orietta Rocca Pace, moglie dell'imprenditore bergamasco arrestato Pierluca Locatelli, finita agli arresti domiciliari nell'ambito dell'inchiesta della Procura bresciana su un giro di corruzione e traffico illecito di rifiuti. E' in corso in questi minuti, invece, l'interrogatorio di garanzia di Locatelli, assistito dall'avvocato Roberto Bruni.

 

PRIMA RATA - La tangente da 100mila euro che  Giuseppe Locatelli ha versato a Franco Nicoli Cristiani sarebbe
stata solo la prima rata
: l'imprenditore bergamasco avrebbe dovuto versare all'ex assessore regionale 200mila euro in tutto.E' quanto e' emerso durante l'interrogatorio di garanzia di Locatelli, durato due ore e mezza. Davanti al gip Cesare Bonamartini, l'imprenditore bergamasco ha invece rigettato l'accusa di traffico illecito di rifiuti.