Milano, 1 dicembre 2011 - Il 'filone' dell'inchiesta della Procura di Brescia che vede indagati per corruzione Franco Nicoli Cristiani, vicepresidente del Consiglio regionale lombardo, il responsabile degli staff dell'Arpa della Lombardia, Giuseppe Rotondaro e gli imprenditori Pierluca Locatelli e Orietta Pace Rocca, 'passa' per competenza territoriale a Milano. Il fascicolo e' passato nelle mani dell'aggiunto milanese Alfredo Robledo. L'altra parte dell'inchiesta sul traffico illlecito di rifiuti resta invece a Brescia.

 

INTERROGATORIO - E' in corso al tribunale di Brescia, davanti al gip Cesare Bonamartini, l'interrogatorio di garanzia di Giuseppe Rotondaro, il coordinatore dell'Arpa Lombardia arrestato ieri dai carabinieri con l'accusa di aver consegnato al vicepresidente del consiglio regionale lombardo, Franco Nicoli Cristiani, una bustarella di 100mila euro.

Dietro la presunta tangente, versata per ottenere lo sblocco di una discarica nel Cremonese, sarebbe stato l'imprenditore Pierluca Locatelli, subfornitore di Brebemi. Rotondaro e' in aula da un'ora. Poi tocchera' a Nicoli, che ha gia' lasciato il carcere di Verziano. L'inchiesta ha smantellato un traffico illecito di rifiuti che non venivano trattati e finivano nel sottofondo stradale della autostrada in costruzione.

 

PAGAMENTO DI UNA CONSULENZA - Quei diecimila euro ricevuti dai coniugi Locatelli il 26 settembre erano il pagamento di una ''consulenza'' che Giuseppe Rotondaro, il funzionario dell'Arpa arrestato ieri per corruzione nell'ambito dell'inchiesta della Procura di Brescia su un traffico illecito di rifiuti, aveva conil gruppo di Pierluca Locatelli. Lo ha sostenuto lo stesso Rotondaro durante l'interrogatorio di garanzia davanti al gip di Brescia.

Difeso dall'avvocato Giuseppe Lucibello, davanti al giudice Cesare Bonamartini, Rotondaro avrebbe anche sostenuto di non aver avuto la consapevolezza che quel pacco, che per l'accusa conteneva la tangente da 100mila euro destinata al vicepresidente del Consiglio regionale lombardo Franco Nicoli Cristiani, contenesse del denaro. Pierluca Locatelli e la moglie, Orietta Rocca, l'avrebbero definito genericamente ''un regalo'' da consegnare all'uomo politico.

 

RINUNCIA ALLA CARICA -  Nicoli Cristiani intende rinunciare a qualsiasi carica e funzione politica non appena gliene sara' data la disponibilita'. ''Il mio assistito - ha dichiarato l'avvocato il suo difensore, Piergiorgio Vittorini dopo l'interrogatorio - si e' reso disponibile a rispondere alle domande degli inquirenti, a patto che gli venga data la possibilita' di leggere gli atti che costituirebbero fonte di prova contro di lui. E' sua intenzione - ha spiegato - rinunciare a qualunque carica e funzione politica, non appena gliene sara' data la possibilita'''.

 

In questo modo, ha spiegato il legale di Nicoli Cristiani, potrebbe venir meno l'unica ragione leggibile nell'ordinanza che giustifica la custodia cautelare in carcere: il pericolo di reiterazione del reato. Il legale ha chiesto gli arresti domiciliari. Il gip si e' riservato cinque giorni per valutare le richieste della difesa.

 

INCONTRO MAI REALIZZATO - Il presidente della Regione Lombardia, Roberto Formigoni, ammette che il vicepresidente Franco Nicoli Cristiani gli chiese se poteva organizzare un appuntamento con un suo amico imprenditore e il sottosegretario lombardo Paolo Alli, come riportato da una intercettazione, ma sottolinea che l'incontro non c'è mai stato e respinge qualsiasi responsabilità sia da parte sua sia da parte della Giunta.

"Per l'appuntamento di Nicoli Cristiani è vero. Un paio di settimane fa - ha detto Formigoni - mi disse che c'era
un imprenditore di sua conoscenza che voleva partecipare a Expo e mi chiese se poteva farlo parlare con Alli. Questo appuntamento non si è mai realizzato".

 

ADDOLORATO MA NIENTE DIMISSIONI - ''Per carita' non capisco perche' dovrebbe essere cosi' per responsabilita' personali che non riguardano la giunta''. Cosi' Formigoni ha risposto a una domanda su eventuali sue dimissioni dopo l'inchiesta sulle presunte tangenti a Brescia. Formigoni ha comunque aggiunto: ''Mi addolora, mi immalinconisce, mi sconcerta vedere uomini dedicati alla politica cedere a comportamenti illegali e contrari alla mia idea di politica al servizio del bene pubblico''.

 

 

Formigoni ha ribadito che per quanto atteneva alle competenze della Regione ''e' stato tutto eseguito a regola d'arte dalla giunta. Se ci sono responsabilita' vanno trovate altrove''. E ha sottolineato in particolare che ''nessuna persona indagata o arrestata ha mai partecipato a questa fase di autorizzazione'' della discarica di Cappella Cantone, mentre per quanto riguarda il capitolo Brebemi, ''la responsabilita' della gestione dei cantieri e' in
carico alle societa'''. Il presidente della Lombardia ha quindi osservato che c'e' ''la consapevolezza che le grandi opere in corso in Lombardia, in prospettiva anche l'Expo, attirano o possono attirare l'interesse della malavita o di operatori disonesti''.

 

Proprio per questo ha ricordato le misure di controllo e prevenzione decise negli ultimi anni dalla Regione. ''Ma evidentemente - ha aggiunto Formigoni con un pizzico di amarezza - non si e' sorvegliato abbastanza, non si sorveglia mai abbastanza, e i controlli vanno potenziati: non si puo' dunque che essere grati alla magistratura, che ha sicuramente strumenti piu' efficaci dei nostri''.

 

INTERVENTO IN CONSIGLIO - Lunedi' il presidente della Lombardia, Roberto Formigoni, interverra' al Consiglio regionale sulle recenti inchieste giudiziarie che hanno coinvolto la Regione. ''Ho informato il presidente del Consiglio regionale Davide Boni - dice Formigoni in una nota - che lunedi' intendo intervenire in Aula sulle recenti vicende oggetto dell'azione della magistratura''.

''Apprezzo il gesto del Presidente Formigoni e lo ringrazio per la sua disponibilita' ad essere presente in Aula lunedi' prossimo'', ha detto in una nota il presidente del Consiglio regionale e della Lombardia, Davide
Boni. Il Consiglio regionale della Lombardia e' stato convocato lunedi' pomeriggio (con prosecuzione martedi' mattina). Le sedute del Pirellone si tengono di norma nella sola giornata di martedi'.