Bergamo, 4 maggio 2013 -  ‘’I cani molecolari sono assolutamente affidabili nella ricerca e soccorso, ma l’interpretazione e la sintesi finale spettano all’uomo’’. A parlare è Piergiorgio Baldracco, presidente nazionale del soccorso alpino. Una decina di giorni fa, il pm bergamasco titolare dell’inchiesta sulla morte di Yara, Letizia Ruggeri, aveva inserito nel fascicolo a carico di Mohammed Firki articoli di cronaca sulla presunta inaffidabilità dei cani molecolari.

Nei giorni immediatamente successivi la scomparsa di Yara, avvenuta il 26 novembre 2010 a Brembate Sopra, proprio i cani molecolari avevano portato all’allora cantiere di Mapello, dove lavorava proprio Fikri. Di recente il pm ha inserito nel fascicolo un articolo riguardante il caso di Laura Winkler, la tredicenne di Brunico trovata morta a metà aprile in un burrone, a seguito di una caduta accidentale. Nel pezzo si riferiva che i cani avevano portato i ricercatori verso un hotel chiuso da tempo, piu’ a valle del punto in cui la tredicenne era morta. Oggi è arrivata la presa di posizione del Soccorso alpino.

‘’Pur trattandosi di un’attività di ricerca effettuata in scenari non di stretta competenza del Soccorso alpino e speleologico, la Direzione nazionale, su specifica richiesta delle autorità, aveva deciso di impegnare le proprie unita’ cinofile nel caso della scomparsa di Yara Gambirasio, garantendo il massimo impegno e qualita’ operativa’’ Aggiunge il presidente: ‘’Nonostante l’assoluta preparazione dei conduttori e nonostante il rigido e faticoso iter formativo e certificativo ai quali sono sottoposti anche i cani, gli stessi possano sbagliare traccia, quindi l’obiettivo del ritrovamento, per motivazioni tecniche e ambientali piu’ diverse’’.