Venerdì 26 Aprile 2024

Venegono, marito e moglie uccisi per 100 euro: arrestato il vicino. Aveva portato arma da casa

Il figlio della coppia che ha trovato i corpi senza vita dei suoi genitori ha ringraziato i carabinieri per il lavoro svolto. L'assassino avrebbe raccontato di aver colpito prima il pensionato in garage e poi, dopo essersi fatto offrire un caffè dalla moglie, l'avrebbe strangolata

5 - Duplice omicidio a Venegono Inferiore

5 - Duplice omicidio a Venegono Inferiore

Varese, 29 gennaio 2015 - Il giorno dopo l'arresto dell'uomo che ha ucciso i coniugi martedì scorso nella loro villetta di Venegono Inferiore, nel Varesotto, solo poche parole  da parte del figlio, Dario Ferro: "Ringrazio le forze dell'ordineche hanno lavorato con grande professionalità, per ora non voglio aggiungere altro".  I carabinieri ieri hanno fermato per duplice omicidio volontario un conoscente della famiglia, Alessandro Lorena, che li avrebbe uccisi durante un tentativo di rapina, portando via una piccola somma di denaro, solo 100 euro. Per Martino e Graziella era come un figlio, andava spesso a trovarli e si fidavano ciecamente di lui", racconta un vicino di casa delle vittime. "È una vicenda terribile - aggiunge - penso che abbia cercato di rapinarli perché era disperato".  Il 27enne chiedeva denaro e quando ha ricevuto un diniego, la sua reazione si è scatenata sui due anziani padroni di casa. 

LA RICOSTRUZIONE - Secondo le ricostruzioni dei carabinieri Alessandro Lorena, che recentemente si era separato dalla moglie e viveva a Castiglione Olona, un paese vicino a Venegono Inferiore, lunedì pomeriggio è andato a trovare Martino Ferro, che gli ha offerto alcuni limoni coltivati nel suo orto. Poi è rincasato e, attorno alle 15, è tornato nella villetta armato della mazzetta da muratore. Ha aggredito il pensionato 80enne nel garage adiacente alla casa, colpendolo diverse volte alla testa, senza lasciargli il tempo di chiamare aiuto. È salito quindi al secondo piano della casa dove ha incontrato Graziella Campiello, che gli ha offerto un caffè, senza sospettare che poco prima l'uomo aveva ucciso il marito. Dopo aver bevuto il caffè Alessandro Lorena all'improvviso si sarebbe scagliato anche contro la donnastrangolandola con un filo elettrico strappato da una lampada che si trovava in casa. Una volta uccisi i coniugi ha frugato in alcuni cassetti, in cerca di denaro, e attorno alle 16 è fuggito portando via solo 100 euro, che ha trovato nel portafogli del pensionato.

 Si sarebbe trattenuto nella casa, in tutto, per circa un'ora. Lorena, sempre secondo le ricostruzioni, si è disfatto della tazzina, del cucchiaino da caffè e dei guanti gettandoli in un vicino cestino dei rifiuti. Poi ha nascosto la mazzetta in un campo ed è tornato a casa. Ha dimenticato però di portare via dalla villetta il piattino, che ha lasciato in cucina ancora sporco di caffè. Particolare che avrebbe consentito ai carabinieri di Saronno e Varese di incastrarlo. Ascoltato ieri come persona informata sui fatti, insieme ad altri conoscenti delle vittime, il 28enne ha raccontato infatti agli investigatori di aver incontrato i due coniugi lunedì e di aver bevuto un caffè nella loro casa. I carabinieri si sono però insospettiti per la 'scomparsa' della tazzina e del cucchiaino, e anche per la presenza di tracce di caffè sul lato sinistro del piattino. Lorena, infatti, è mancino. Interrogato in caserma, l'uomo nel tardo pomeriggio di ieri ha confessato

LA CONFESSIONE - «Mi dispiace, non so perché l'ho fatto». È una delle frasi che il 28enne avrebbe pronunciato durante la confessione resa ai carabinieri. L'uomo, assistito dall'avvocato Paola Vigo, si trova ora nel carcere di Miogni di Varese. Venerdì si terrà invece l'udienza di convalida del fermo davanti al gip di Varese.