Domenica 5 Maggio 2024

Venegono, marito e moglie uccisi, confessa il vicino: "Li ha massacrati per pochi euro"

Varese, ha 27 anni. Chiedeva denaro: si è scatenato di fronte al rifiuto di Gabriele Moroni e Corrado Cattaneo

5 - Duplice omicidio a Venegono Inferiore

5 - Duplice omicidio a Venegono Inferiore

Venegono Inferiore  (Varese), 29 gennaio 2015 - Ventisette anni, disoccupato, figlio di vicini delle vittime anche se da qualche tempo si era trasferito, rimanendo in zona. Chiedeva denaro e quando ha ricevuto un diniego, la sua reazione si è scatenata sui due anziani padroni di casa, prima il marito e subito dopo la moglie. I carabinieri hanno fermato Alessandro Lorena per duplice omicidio volontario. Ha ucciso per poche centinaia di euro. I coniugi assassinati abitavano al numero 10 di via delle Vigne a Venegono Inferiore, a una ventina a pochi chilometri da Varese. Il giovane aveva abitato all’11 della stessa strada con la famiglia, custode di un’azienda. Due annni fa si era trasferito nella vicina Castiglione Olona. I carabinieri del comando provinciale di Varese, della compagnia di Saronno e della tenenza di Tradate, sono arrivati a lui restringendo l’area delle conoscenze dell’ottantenne Martino Ferro e della moglie Graziella Campiello, 74 anni. 

Carabinieri a Venegono Inferiore, sul luogo della tragediaA questo si è aggiunta la testimonianza di un giovane, Alberto: ha riferito che nel pomeriggio del giorno prima, mentre alla guida della propria auto si stava recando in un’azienda della zona per consegnare un curriculum, aveva notato una persona che camminava solitaria nei pressi dell’abitazione dei Ferro, in via delle Vigne. Questo ha smentito il racconto del giovane Lorena, che aveva dichiarato di trovarsi in un altro posto. Incalzato da contestazioni sempre più precise, Alessandro Lorena ha fatto ammissioni che alle orecchie degli inquirenti sono suonate come una confessione precisa. Dopo un primo interrogatorio a Tradate, era stato condotto fuori per un sopralluogo ed è quindi stato riaccompagnato nella tenenza dove lo attendeva il pm Massimo Politi. Erano le cinque del pomeriggio.  La giornata di ieri si era aperta invece con la notizia che la procura di Varese aveva iscritto nel registro degli indagati per omicidio l’unico figlio della coppia, Dario, cinquantenne, residente a Gornate Olona con la moglie e il figlio, impiegato in una banca. L’uomo era stato ascoltato a lungo nella notte. Martedì pomeriggio poco prima delle sei, aveva forzato con l’aiuto di un cugino la porta chiusa e scoperto i corpi dei genitori. Dario Ferro è ovviamente del tutto estraneo alla tragedia dei genitori. Si trattava, precisava un comunicato dei carabinieri, di un atto dovuto per l’esecuzione di «atti irripetibili e per l’esecuzione dei quali, a tutela dello stesso indagato, è stato emesso l’avviso di garanzia». Erano stati sequestrati la vettura e alcuni abiti. La villetta grigia dei Ferro era stata passata al microscopio, anche con l’intervento del Ris di Parma.  Martino Ferro era stato assalito nel garage. L’aggressore lo aveva colpito più volte al capo, con violenza, accanendosi con una spranga o una chiave inglese, forse trovata su un tavolo di lavoro. Graziella Campiello era stata strangolata nel salotto, si presume con il cavo di una lampada per le riparazioni, portata da fuori o prelevata nel garage. Era rimasta aperta la porta di accesso a una tavernetta. All’interno disordine, cassetti aperti. In paese i coniugi Ferro erano molto conosciuti, anche se conducevano una vita riservata. Originari del Veneto, avevano trascorso qualche anno in Svizzera prima di approdare nel Varesotto. Martino aveva lavorato per molti anni alla storica «Mazzucchelli», industria del settore plastico a Castiglione Olona. In paese li si vedeva a messa ogni domenica; durante la settimana lui frequentava il centro diurno anziani di Castiglione Olona, lei quello di Venegono.