Assago, allarme salmonella nelle rogge: acque off limits per irrigare i campi

Il sindaco Musella: "Bisogna tutelare la salute dei cittadini"

I test effettuati dai tecnici dell’Arpa hanno evidenziato la presenza della salmonella

I test effettuati dai tecnici dell’Arpa hanno evidenziato la presenza della salmonella

Assago (Milano), 24 giugno 2016 - Allarme salmonella: il sindaco di Assago, Graziano Musella, con un’ordinanza vieta l’uso delle acque della roggia Bordona e del cavo Borromeo. Continua la lotta contro l’inquinamento dei corsi d’acqua del Sud Milano, dove le morie dei pesci sono all’ordine del giorno. Ora spuntano pure i timori per la salmonella. C’è voluta appunto una ordinanza del sindaco per tutelare la salute di migliaia di cittadini che vivono nel Parco Sud. L’ordinanza è arrivata in seguito ai controlli effettuati dall’Arpa e dopo le analisi delle acque prelevate in via Di Vittorio, nei pressi del depuratore della città: nei test è emersa la presenza della salmonella.

"Si tratta di una ordinanza urgente a carattere igienico ambientale a tutela della salute pubblica - spiegano dall’amministrazione comunale -. Da mesi sono in corso i lavori per la realizzazione del nuovo depuratore e assieme a Cap Holding stiamo effettuando vari interventi". "Il problema riguarda principalmente il cavo Borromeo, soprattutto a sud del depuratore in territorio di Rozzano e Lacchiarella - dice Antonio Bruson, ambientalista e sentinella verde dell’associazione Occhi Aperti -. Abbiamo fatto numerose denunce e segnalazioni riguardo agli inquinamenti nel Sud Milano, soprattutto per quanto concerne l’utilizzo di acque provenienti da certi canali per le irrigazioni dei campi. In questo periodo vengono solitamente allagate le risaie ed è importante intervenire subito. Questa ordinanza è dovuta. Mi chiedo perché negli anni scorsi non siano state effettuate le stesse analisi». L’ordinanza riguarda anche un altro corso d’acqua, la roggia Bordona, che scorre a nord di Assago. Secondo gli ambientalisti, inoltre, il problema riguarda anche altre zone. Gli esposti fatti negli scorsi anni interessavano principalmente la roggia Pizzabrasa, dove finiva l’acqua del Lambro, adoperata per irrigare alcuni campi al confine con il Pavese.

"Le rogge interessate non attraversano Pieve - conclude Bruson -, ma bisogna allertare tutti i Comuni della zona affinché controllino che l’ordinanza venga rispettata. Non possiamo abbassare la guardia". E i controlli ovviamente dovranno interessare tutti i terreni agricoli che vengono di solito irrigati con le acque delle due rogge sotto osservazione, in particolare le risaie.