Corsico, un’ombra si allunga sulla farmacia

I nuovi proprietari del negozio di piazza Europa imparentati con i boss

La farmacia di piazza Europa

La farmacia di piazza Europa

Corsico (Milano), 15 luglio 2017 - Certe storie  non finiscono. Le signora bionda dietro al bancone della farmacia in piazza Europa è cordiale, la conoscono tutti, lei e il dottor Pietro Zaquini che dal 2012 sono qui. Il primo luglio dietro il banco compare un ragazzo, uno nuovo. Gentile, sistema gli scaffali. Trentadue anni, Francesco Perre, è il nuovo proprietario, insieme al fratello Rosario, 38 anni. I due il mondo delle farmacie lo conoscono a occhi chiusi. Francesco e Rosario sono proprietari anche della centralissima farmacia Primo Maggio di Corbetta, cinque vetrine sotto i portici in piazza. Vivono a Corbetta, come il terzo fratello, ma hanno deciso di rilevare la piccola farmacia di piazza Europa, 22 chilometri da casa, in un quartiere da anni abbandonato, dove gli abitanti si lamentano ma niente si risolve. Ma molto più lontano da Corsico, cioè a San Luca e Platì, in Calabria, porta la trama di nomi che si dipana dietro a quello, pulito, dei titolari. Anni di inchieste giudiziarie su intrecci familiari, giri di soldi, carcere. E ‘ndrangheta.

Si inizia dai genitori: Michele Perre e Antonia Sergi. Lei a Platì era in politica, consigliere comunale. Lui, Michele, è cognato di Giuseppe Perre nel cui appartamento, nel 2001, si scopre un bunker-nascondiglio per latitanti. Protagoniste in questa storia sono le donne, le mogli. Francesco Perre è sposato con Mariangela Romeo, 29 anni. Sono i Romeo di San Luca, quelli del boss Sebastiano “u staccu”, morto nel 1998 a 67 anni, «figura apicale della cosca orientata in sequestri di persona e appalti, traffico di droga con taglio internazionale e mentalità manageriale», scrive il Tribunale di Reggio. Sebastiano è il nonno di Mariangela e padre di Antonio detto l’avvocato. Antonio sposa una Calabrò, Antonia, un’altra famiglia dal cognome pesante, finita nelle carte degli inquirenti nella stagione dei sequestri e dei traffici di droga. A rafforzare gli accordi economici tra famiglie ci pensa il collaudato schema dei matrimoni che assicurano patti di sangue e alleanze tra ’ndrine.

Romeo e Calabrò sono le due famiglie che emergono nelle indagini sulla farmacia di piazza Caiazzo al 2, a Milano. Indagini che puntano il faro sui soldi usati per l’acquisto. Riciclati, secondo le accuse della Dda di Milano. Sono due le farmacie collegate ai Romeo: quella in piazza Caiazzo e quella di Corbetta. Qui lavora come estetista Anna Barbaro, 29 anni, compagna di Rosario Perre. Anna è figlia di Francesco, finito nei giorni scorsi nella rete dell’operazione Mandamento Jonico: mille militari, 3mila pagine di provvedimenti, 116 fermi.

Uno era per Francesco, gestore del locale per matrimoni «Il nuovo Platano» a Platì, un ristorante dove gravitavano altri nomi «celebri» delle ‘ndrine della Locride. Il nonno di Anna è Giuseppe, capo famiglia dei Pillaru (dove è cresciuto Salvatore Barbaro, marito di Serafina Papalia, figlia di Rocco). Francesco Barbaro è anche genero di Rosario, della cosca dei Rosi. Il collaboratore di giustizia Rocco Marando lo definiva «il capo di tutta Platì». A fine maggio è stato arrestato anche lui, Rosario, con l’accusa di omicidio, durante la faida tra i Marando e i Trimboli che ha sparso sangue alla fine degli anni novanta a Platì. In questa storia di affari, sangue e matrimoni, si parte da Platì, si arriva a Milano, si passa per Corbetta, infine a Corsico. Una storia che fa capire come gli interessi delle famiglie siano sui camici bianchi da farmacisti. Una storia iniziata 11 anni fa. Ma certe storie non finiscono.