"C'è un profugo sdraiato nel parco". E a Buccinasco si scatena la bufera

Commenti e polemiche sui social, ma era solo un ragazzo che si era sentito male. Il sindaco Pruiti: "Propaganda becera e razzista"

Il sindaco Rino Pruiti

Il sindaco Rino Pruiti

Buccinasco (Milano), 24 luglio 2017 - Sono passate da poco le 7.30 del mattino e su un gruppo Facebook che parla di Buccinaco compare una foto. C'è un ragazzo di colore steso su un prato, tra via degli Alpini e via Garibaldi. L'autore del post commenta: "I parchi iniziano a diventare dormitori". Inizia il dibattito. I toni sono feroci. Si schierano due compagini: quella di chi commenta preoccupandosi delle condizioni del ragazzo, con termini di compassione, e chi attacca il protocollo di accoglienza dei profughi. "Tranquilli, si sta riposando prima di iniziare a pagarci la pensione". "Fermiamo lo scempio nelle nostre città". "Che schifo".  "Forse è la volta buona che ci tagliano l'erba davanti a casa". Spunta anche il commento del consigliere di opposizione Luigi Iocca: "Siamo solo all'inizio, sono previsti altri arrivi a Buccinasco. Questi sono i risultati sin troppo prevedibili". Un dibattito che ha alzato i toni in un confronto a sprazzi troppo acceso.  Chi aveva sbattuto su Facebook la foto dell'uomo, ha poi sottolineato di aver chiamato i soccorsi. Poco dopo le 7.30, infatti, sul posto è giunta un'ambulanza che ha trasportato il giovane, 20enne, all'Ospedale San Carlo.  Nella discussione è intervenuto anche il sindaco Rino Pruiti: "Tanta, troppa propaganda becera e razzista che sfocia in un procurato allarme sociale assolutamente ingiustificabile. Condanniamo il gesto di pubblicare su Facebook l’immagine del ragazzo, identificato in modo assolutamente arbitrario come profugo". E si torna a parlare del tema caldo dell'accoglienza: "Ribadisco, e ne parlerò anche in occasione del consiglio comunale di domani sera: attualmente non abbiamo ancora siglato alcun accordo con la Prefettura e nessuno ci ha contattato per dirci che domani arriveranno 10 o 70 profughi - precisa Pruiti -. La nostra intenzione, certo, è sottoscrivere un protocollo con la Prefettura in modo da poter condividere e concordare un percorso di accoglienza, controllato e mediato. Lancio a tutti un appello: restiamo umani".