Teglio (Sondrio), 10 dicembre 2013 - Un vorticoso giro di denaro frutto di operazioni illecite, una maxi-evasione dell’Iva, omesse dichiarazioni fiscali e fraudolente, “cartiere” per emissione di fatture false, conti correnti aperti all’estero, l’ombra dell’usura e l’accusa di riciclaggio per alcuni e anche di resistenza a pubblico ufficiale per un altro. E, nell’organizzazione, una direttrice di banca. È l’associazione a delinquere smantellata all’alba di ieri dalla Guardia di Finanza di Sondrio, al termine di un’indagine che si è avvalsa di intercettazioni telefoniche e ambientali.

I militari della Compagnia, guidati dal capitano Giuseppe Papa, hanno dato esecuzione a 6 ordinanze di custodia cautelare, nelle ultime ore firmate dal gip Fabio Giorgi che ha accolto la richiesta presentata il 24 giugno dal sostituto procuratore Stefano Latorre. Il pm aveva chiesto per tutti i componenti il carcere, mentre il gip per 2 ha adottato la misura più soft degli arresti domiciliari. Fra i destinatari dei domiciliari anche il sondriese Ezio Gatti, al quale il provvedimento è stato notificato nel carcere di Como, dove è rinchiuso per l’accusa di concorso nel duplice omicidio dei coniugi Ferrari a Brusio, in Svizzera.

Agli arresti in casa è stata sottoposta anche Monica Erina Stoppani, 47 anni, residente in via Lungo Adda Ortigara a Tirano, in qualità di direttrice della filiale di Chiuro di Banca Intesa San Paolo. In carcere, invece, sono stati rinchiusi la presunta «mente» Placido Bonolini, 59 anni, di San Giacomo di Teglio; stesso destino per Rinaldo Ghiraldo, 69 anni, di Pola (Croazia), ma ancora da catturare; Carloluigi Agosti, 70 anni, di Stradella (Pavia), ma residente a Montagna; Antonio Lombardi, 75 anni, residente a Badia Pavese (Pavia) e, infine, Giovanni Gigantini, 59enne, di Artogne (Brescia).

Un altro soggetto colpito da ordinanza di custodia cautelare in carcere, Fabio Giovanni Lazzarini, 45 anni, di Cà Scranzi, nel Comune di Teglio, è al momento riuscito a sfuggire alla cattura, non per sua sottrazione alla giustizia, ma perchè da tempo si trova all’estero. Oltre 30 le società coinvolte nel campo dei metalli ferrosi, immobiliare e dell’edilizia. «L’attività investigativa - scrive il gip nelle 300 pagine di ordinanza di custodia - ha avuto inizio il 28 febbraio 2009 a seguito di accesso domiciliare effettuato dalla GdF nella casa di Lazzarini, dove è stata rinvenuta documentazione nascosta in una valigia a sua volta occultata nella cantina dell’edificio visitato. In detta valigia era custodita corrispondenza, documenti fiscali, timbri, documentazione bancaria facenti riferimento a più società e imprese commerciali».