Sesto, ritorna l’incubo «tangenzialina». Il Comune insorge

L'assessore Marini accusa: è un colpo basso di Milano

Scorcio dell’incrocio tra via Fiume  viale Marelli e viale Edison, nel cuore del rione Vittoria

Scorcio dell’incrocio tra via Fiume viale Marelli e viale Edison, nel cuore del rione Vittoria

Sesto San Giovanni (Milano), 19 giugno 2015 - Ad agosto i residenti del rione Vittoria sono venuti a conoscenza di un progetto del Comune di Milano per far sfociare su via Porto Corsini, via Fiume, Marelli e viale Edison quella che è stata ribattezzata la «tangenzialina», vale a dire una strada di collegamento diretto Est-Ovest. È quasi mezzo secolo che Palazzo Marino ci prova. Ogni volta Sesto è riuscita a bloccare i vicini di casa. L’ultima volta fu Filippo Penati, che ottenne persino l’appoggio di Riccardo De Corato. Oggi si torna al punto di partenza. Mercoledì, nel teatro della parrocchia, si è tenuta un’assemblea pubblica. «Senza condivisione, senza comunicazione, è stata rimossa la telecamera dalla zona a traffico limitato. Poi, nel piano urbano del traffico, sempre a nostra insaputa, è stata inserita la tangenzialina – spiega l’assessore all’Urbanistica Edoardo Marini –. Con i municipi vicini abbiamo presentato osservazioni: entro luglio Milano dovrà rispondere».

Se sarà due di picche, l’amministrazione, insieme ai comitati e ai residenti del rione, chiederà un tavolo all’assessore milanese Pierfrancesco Maran. All’assemblea erano presenti comitati di Sesto e di Milano. «Già oggi la situazione non è accettabile. Via Breda e via Fiume sono invase da auto, dopo la ristrutturazione del ponte di Greco – commenta Giacomo Cason –. Aggiungere anche la tangenzialina è inconcepibile». Si stanno raccogliendo le firme da portare a Palazzo Marino. Che sarebbe passato sulla testa addirittura del Consiglio di zona 2, come racconta Umberto Bonora, commissario della Lega. «Sono stato tra i promotori che anni fa ottennero la telecamera per Sesto, con il divieto di transito a favore del trasporto pubblico. Si è cancellato in un attimo un lavoro immenso per la comodità di pochi: i residenti di Precotto, che saranno protetti perché il traffico sarà scaricato da noi».

Stasera il consiglio di zona dovrebbe avere il primo incontro con Maran. «Abbiamo chiesto una commissione di studio – annuncia Wilma Cason –. Le nostre case sono piene di crepe: questa zona non può sopportare più traffico per motivi di acustica, vibrazioni, inquinamento». Il progetto milanese prevede la creazione di un collegamento che da Bresso passi per viale Zara e sbuchi a Cologno: da Milano le auto dovrebbero passare lungo via Sesto San Giovanni, l’arteria che costeggia il retro della Breda, salire il cavalcavia che passa sulla ferrovia e riversarsi in via Fiume, per immettersi su viale Edison e raggiungere gli svincoli delle tangenziali. «Intanto, chiediamo di ripristinare la situazione precedente in via Fiume – chiude Marini –. Con la tangenzialina avremo il 112% in più di traffico: da 430 veicoli la mattina a 900 e oltre mille la sera. E’ un progetto che affonda le radici nel 1958: forse bisogna ripensarlo».