Cormano, il Manzoni fa il tutto esaurito

La kermesse dedicata allo scrittore ha fatto il pieno di presenze

Villa Manzoni a Cormano aperta al pubblico e presa d’assalto dai turisti in occasione dell’Ottobre Manzoniano

Villa Manzoni a Cormano aperta al pubblico e presa d’assalto dai turisti in occasione dell’Ottobre Manzoniano

Cormano (Milano), 27 ottobre 2015 - La cultura ha fatto sold out, spendendo solo poche migliaia di euro. A Cormano, è proprio il caso di dirlo grazie all’Ottobre Manzoniano, la seguita kermesse cittadina giunta alla sua undicesima edizione. In tutto, in calendario ci sono stati 50 eventi, distribuiti tra il «Bì, la Fabbrica del Gioco e delle Arti», la biblioteca civica, i centri storici, il municipio e le piazze. L’altro ieri, invece, c’è stata la chiusura con la tradizionale Festa di Brusuglio, nel cuore del quartiere cittadino dove si trova la splendida Villa Manzoni. Anche quest’anno, i primi numeri delle statistiche parlano chiaro: 9mila presenze dallo scorso 20 settembre e poco meno di 6mila euro investiti dal Comune di Cormano. In poche parole, si possono fare cultura, aggregazione e socialità con limitate risorse economiche. Spiega tutto questo Fabrizio Vangelista, vicesindaco cormanese con delega alla Cultura.

Vicesindaco, il bilancio è positivo?

«Sì, è stato un bell’Ottobre. Lo dice, prima di tutto, la partecipazione: quasi 7mila persone contate agli incontri; più le due feste di piazza, di inizio e di chiusura. Ben gradito è stato anche il titolo: Manzoni e Milano. D’altra parte Alessandro Manzoni amava soggiornare nella Villa di Brusuglio».

Qual è il segreto dell’Ottobre Manzoniano?

«Possiamo dire che abbiamo creato un format e che l’Ottobre può fare scuola per il futuro. Per prima cosa, grazie ai volontari delle associazioni locali, come la Pro Loco Cormano. Poi, gli eventi organizzati costano poco; infine, abbiamo le strutture e gli spazi in città».

Quest’anno, però, non c’è stato un ospite vip come in passato...

«È vero. Comunque, sono stati invitati scrittori come Malara e Colaprico. Ma l’Ottobre piace sempre di più. La gente è affezionata a questa kermesse, che fa vivere la nostra Cormano. E per la prima volta siamo usciti dalla città».

Vale a dire?

«Un evento è stato organizzato a Bresso. Crediamo che questa sia la strada giusta. Queste manifestazioni offrono decoro urbano e sociale: la gente si ritrova, si sente meno sola, è coinvolta e aiuta a rendere più sicura la città».

Vale ancora la pena parlare de «I Promessi sposi»?

«Sicuramente, ne vale la pena ed è necessario. Soprattutto per le radici della nostra Cormano. Alessandro Manzoni, con le parole del professor Gianmarco Gaspari, era un brusugliese di Milano. Siamo legati al territorio e vogliamo valorizzarlo».