Crocetta, rifiuti arsi nella discarica fantasma

Ai margini della Crocetta anche un’officina meccanica in nero di Rosario Palazzolo

NASCOSTA Tra l’A4  e i palazzoni (Spf)

NASCOSTA Tra l’A4 e i palazzoni (Spf)

Cinisello Balsamo, 2 marzo 2015 - Un fuoco acceso in un grosso bidone di metallo. Dentro carta, plastica e scarti di ogni tipo che dovevano finire in cenere piuttosto che essere conferiti tra i rifiuti urbani. È stato quel fuoco, che ha attratto l’attenzione di alcuni residenti e di conseguenza della polizia di Sesto, a fare luce sulla presenza di un’autofficina e di una discarica abusive ai margini della CrocettaLa scoperta è avvenuta quando alcuni residenti hanno avvertito un odore acre di bruciato e hanno chiamato gli agenti del commissariato cinisellese. La polizia ha verificato che l’odore proveniva da un fuoco accesso in un bidone, in un’area tra l’autostrada A4 e i caseggiati della Crocetta, in via XX Settembre. Più sorprendente è stato scoprire cosa c’era tutto intorno. L’area, di proprietà della Società Autostrade, era stata ceduta provvisoriamente a un italiano che a sua volta l’aveva suddivisa e subaffittata.

Ceduta in parte a un egiziano di 44 anni che vi aveva realizzato una baracca dove faceva il meccanico abusivo. Niente autorizzazioni. Nessuna attenzione per i tanti vincoli ambientali. Praticamente un’officina fantasma, anche se attrezzata di tutto punto, che svolgeva la sua attività in nero. Un’altra parte dell’area era utilizzata come parcheggio privato da alcuni automobilisti, ancora non si sa se a pagamento o meno. Infine un’ultima parte era stata trasformata in discarica, con scarti di ogni tipo depositati su un terreno annerito da anni di infiltrazioni di liquidi e olii di scarto. Insomma, una potenziale bomba ambientale nel bel mezzo del quartiere Crocetta, di cui nessuno si era mai accorto, almeno in modo ufficiale. Gli agenti di polizia hanno eseguito un’attenta ricognizione e stilato una relazione che è stata depositata alla Procura di Monza perché verifichi se ricorrano reati penali. L’area è stata posta sotto sequestro e gli occupanti; il locatore italiano e l’affittuario egiziano sono stati sanzionati in attesa di provvedimenti che si annunciano più gravi.

rosario.palazzolo@ilgiorno.net