Compagni violenti a Sesto e Cinisello. Due donne salvate dai carabinieri

A scatenare i maltrattamenti sono sempre liti per futili motivi che innescano la violenza di uomini senza scrupoli

Solo le forse dell'ordine hanno posto fine all'incubo delle due donne

Solo le forse dell'ordine hanno posto fine all'incubo delle due donne

Sesto San Giovanni (Milano), 19 febbraio 2017 – Donne picchiate al culmine di liti che alla base hanno sempre futili motivi come la gelosia, piuttosto che il tentativo degli uomini di imporsi sempre con la forza. Il primo caso è avvenuto a Cinisello Balsamo in un appartamento del quartiere Crocetta. La vititma è una donna di 28 anni che viene colpita a ripetizione dal convivente, un 33enne fino ad oggi incensurato. I due, di origine pugliese, ma da tempo residenti a Cinisello, celavano dietro ad una rapporto apparentemente normale, un trascorso sempre più burrascoso. Questa volta l'uomo l'ha colpita con calci e pugni e a evitare il peggio è stato solo l'intervento dei carabinieri.E' stata la donna a spiegare ai militari l'incubo che stava vivendo da tempo. L'uomo era stato già denunciato la scorsa estate mentre si trovavano in Puglia per le vacanze. La vittima è stata ricoverata all'ospedale di Niguarda con una prognosi di 30 giorni per una frattura al gomito sinistro. Non è meno drammatica la vicenda umana di una donna di 51 anni, di nazionalità colombiana, che nella stessa notte è rimasta vittima del suo compagno a Sesto San Giovanni. L'aggressore è un peruviano di 48 anni, suo compagno da anni. Quella sera era rientro ubriaco e aveva aggredito la compagna, colpendola con calci e pugni. Tutto è avvenuto dinanzi al loro figlio di 6 anni. Per fortuna la donna ha trovato la forza di chiamare i carabinieri di Sesto che sono intervenuti fermando il peruviano prima che potesse colpirla ancora. In questo caso, l'uomo è recidivo. Era stato arrestato nel 2015 e condannato per le lesioni alla compagna. Entrambi gli uomini sono stati arrestati con l'accusa di maltrattamenti in famiglia e richiusi al carcere di Monza dove attendono di essere processati.