Malato, senza casa né aiuti lancia l’Sos: un lettore de Il Giorno gli offre un tetto

La solidarietà privata dà una chance a Gianfranco Tomé, 62enne appena dimesso dall'ospedale di Sesto

Gianfranco Tomé all’uscita del pronto soccorso

Gianfranco Tomé all’uscita del pronto soccorso

Sesto San Giovanni (MIlano), 27 novembre 2016 - La solidarietà ha avuto ancora una volta la meglio sulle istituzioni. Venerdì mattina Gianfranco Tomé è stato dimesso dall’ospedale di Sesto, dopo un complicato intervento chirurgico al pancreas. Senzatetto, 62 anni, la vicenda del sestese aveva sollecitato la solidarietà di tante persone per la sua vicenda umana fragile e complessa. Dopo essere rimasto senza lavoro aveva perso ogni cosa e negli ultimi mesi era finito per due volte in ospedale, gravissimo, dopo aver dormito per giorni sulle panchine dei giardini pubblici o nelle sale d’attesa dei pronto soccorso di Sesto e Cinisello. "Ho 39 anni di contributi versati, ma con le riforme pensionistiche non sono riuscito ad andare in pensione – ha sempre ripetuto – ora sono ridotto a fare il mendicante, mio malgrado". Da ieri ha trovato "casa" a Sud di Milano, grazie alla grande prova di solidarietà di un lettore de Il Giorno che, avendo letto della sua vicenda, gli ha offerto una stanza della sua casa, in cambio di un aiuto nelle faccende domestiche.

Nei primi giorni di novembre, mentre trascorreva le sue notti su una panchina del pronto soccorso di Sesto, Tomè è stato colto da un malore ed è stato ricoverato e operato con urgenza per una infezione al pancreas. La scorsa estate era stato già operato al cuore. Nonostante la sua esistenza complicata e non sempre lineare, con due matrimoni falliti alle spalle, ora la sua condizione fisica precaria l’ha di fatto reso un indigente, incapace di badare a se stesso senza un aiuto, quanto meno per ripartire. In aprile si era presentato al Comune di Sesto chiedendo un’abitazione, ma fino ad oggi la sua richiesta non ha trovato risposta positiva. Risale al mese scorso un’ulteriore richiesta di contributo economico, cui però non sarebbe seguita una richiesta formale. Di lui si è occupato in prima battuta il Gad, Gruppo Accoglienza Disabili di Cinisello, che gli aveva trovato una collocazione temporanea e che ora sta gestendo le sue pratiche sociali per tentare di ottenere il prepensionamento in virtù del suo stato di invalidità fisica.

Ma soprattutto il suo caso è diventato un esempio eclatante di quanto sia fragile la rete sociale intorno alle persone più deboli. Indigente, invalido e privo di una casa, per due volte in pochi mesi quest’uomo si è trovato completamente abbandonato nel momento in cui è stato dimesso dall’ospedale. Proprio guardando a casi come questo, il Gad sta chiedendo ai Comuni di Sesto e Cinisello di lavorare per creare un percorso di assistenza pensato per persone in queste condizioni di fragilità.