Paderno Dugnano (Milano), 29 giugno 2014 - «Nel 2014 questi episodi non sono tollerabili. Lunedì mattina depositerò un’interrogazione per chiedere l’intervento dell’assessore competente, occorre accertare i fatti e garantire i diritti dei dipendenti». È questo l’impegno del vicepresidente del consiglio regionale, Fabrizio Cecchetti, in merito alla notizia, denunciata da sindacati e lavoratori, del divieto di recarsi alla toilette durante l’orario di lavoro alla Gi Picco’s di Paderno.

L’azienda, leader nel settore del make up con uno stabilimento dal 1967 in provincia di Milano, dove occupa 50 dipendenti e produce quotidiananamente centinaia di rossetti, trucchi, creme e ombretti, avrebbe impedito a un lavoratore di andare in bagno durante l’orario di lavoro con l’invito, piuttosto, a fare la pipì vicino ai macchinari. Dopo la denuncia del sindacato, il vicepresidente Cecchetti vuole fare chiarezza: «Va bene che siamo in una situazione difficile per il mercato del lavoro, va bene la precarietà, ma se quello che è stato denunciato dai dipendenti della Gi Picco’s corrispondesse al vero, ci troveremmo davanti ad una gravissima violazione dei loro diritti. Recarsi al bagno in caso di necessità fisiologica è un diritto naturale, vietarlo è una violazione contrattuale oltre che un’umiliazione. Se il lavoratore rispetta il contratto, il datore di lavoro deve rispettarne anche le esigenze normali».

Da qui la richiesta di Cecchetti all’assessore regionale competente a intervenire in tempi brevi per tutelare i diritti dei lavoratori anche in considerazione del fatto che il «divieto di fare pipì» sarebbe solo l’ultimo di una serie di «violazioni» da parte della direzione aziendale nei confronti dei diritti dei lavoratori, sempre secondo quanto deunciato da questi ultimi. Indignazioni e solidarietà anche da parte di molti lettori. Qualcuno invita al boicottaggio. Altri ricordano le lotte sindacali e dei lavoratori negli anni Settanta e Ottanta per conquistare diritti sui luoghi di lavoro. Altri ancora sollecitano il sindacato a controllare quello che succede nelle fabbriche.

roberta.rampini@ilgiorno.net