Paderno Dugnano, 28 giugno 2014 - «Viene lesa la nostra dignità». Questa la ragione che ha portato i lavoratori della Gi Picco’s ad incrociare le braccia per quattro ore a difesa dei loro diritti.

L’azienda, a conduzione familiare, è leader nel settore make-up, cioè cosmetici femminili, ed esporta i propri prodotti in tutto il mondo e conta cinquanta dipendenti. Non solo sciopero, ieri mattina: davanti a carabinieri e polizia locale, è stata bloccata per qualche ora dai lavoratori anche via Delle Industrie ha sede la ditta. Veniamo ai motivi.

«Si respira un’aria pessima, da anni ‘40 - spiega senza mezzi termini Fabio Amodio, funzionario territoriale della Cgil -. Addirittura i proprietari hanno rimproverato una dipendente che si stava recando in bagno durante l’orario di lavoro dicendole che doveva aspettare la pausa».

Il racconto del sindacalista non finisce qui. «Se un lavoratore chiede un permesso, o mezza giornata di ferie per andare alle riunioni scolastiche, l’azienda chiede addirittura una dichiarazione del preside della scuola. Ha per altro sempre sostenuto di essere in crisi, un anno fa volevano addirittura attivare la cassaintegrazione, ma negli ultimi due anni ha avuto bilanci in attivo con utili consistenti».

Da qui partono le richieste dei lavoratori che domandano per prima cosa di essere convocati con il sindacato per ragionare sulla ridistribuzione di una parte di utile e sull’atteggiamento che i proprietari hanno nei loro confronti.

«Se il fatturato è in attivo - continua Amodio - è anche perché i dipendenti lavorano bene. Purtroppo però la dirigenza sembra indifferente alle nostre richieste e questa mattina non ci ha convocato. Andremo avanti con altri scioperi: non possono ignorarci e trattare i loro dipendenti in questo modo». Dall’azienda interpellata nel pomeriggio di ieri non è arrivata nessuna risposta.