Bresso, finisce il divieto di sorvolo e subito atterra un Executive da 14 metri

Ieri in pista un Pilatus da 12 posti sotto la responsabilità del pilota

Un modello di Pilatus-Pc12

Un modello di Pilatus-Pc12

Bresso (Milano), 5 novembre 2015 - Il Notam che ha vietato il volo sui cieli di Bresso per tutto il periodo di Expo è caduto appena tre giorni fa, con la chiusura definitiva dell’Esposizione. Non esistono più vincoli di sicurezza né corridoi di volo obbligati.

Così ieri pomeriggio è potuto atterrare anche un Pilatus Pc 12, velivolo executive della lunghezza di poco più di 14 metri che può trasportare fino a 12 personeInsomma un piccolo autobus del cielo, pressurizzato e in grado di volare a oltre 500 chilometri l’ora.

L’aereo è atterrato poco dopo le 14,30 scatenando subito curiosità e polemiche. Il primo atterraggio di un volo commerciale di questo tipo era avvenuto ad aprile e aveva provocato un tale caos da costringere il Prefetto di Milano Francesco Paolo Tronca a disporre la chiusura dello spazio di volo per motivi di sicurezza.

In realtà nei giorni precedenti l’apertura di Expo si temeva che il traffico commerciale potesse mettere a rischio l’esposizione. A quanto risulta, il pilota francese avrebbe chiamato martedì per chiedere informazioni sulla possibilità di atterrare. Dalla torre di controllo gli avrebbero risposto che la pista di Bresso non è adatta a voli di quelle dimensioni, che necessitano di sistemi di sicurezza e antincendio di categoria superiore. Tuttavia, rifacendosi a una circolare di Enac valida in tutti gli aeroporti di aviazione generale d’Italia, questi aerei possono atterrare anche in scali di categoria inferiore, sotto la responsabilità diretta del pilota.

Così è stato ieri pomeriggio. Immediato è partito il tam tam di chi ha visto e fotografato quel velivolo stranamente ingombrante per il piazzale dello scalo bressese. Cauto il sindaco Ugo Vecchiarelli: «Aspetterei un momento a gridare al lupo al lupo – afferma – Di quel volo sappiamo poco. Tuttavia domani (oggi per chi legge ndr), sarò in Prefettura e chiederò chiarimenti. Siamo fermamente convinti che debbano essere rispettati i punti della convenzione sottoscritta con Enac e ribadita da un documento del Consiglio comunale votato all’unanimità la scorsa primavera».

Il sindaco attende di capire se questo atterraggio sia solamente un caso o rischi di diventare una regola. «In linea generale contestiamo che una circolare Enac faccia eccezioni sui temi della sicurezza – ribadisce Vecchiarelli – Non possiamo affidare la sicurezza dei bressesi alla responsabilità di un pilota. Dunque non accetteremo mai che lo scalo di Bresso diventi sede di atterraggio per voli di questo genere». L’atterraggio di questo aerotaxi proveniente dalla Francia è il secondo in pochi mesi.

La stessa vicenda si era ripetuta appunto a inizio aprile quando un Beechcraft King Air proveniente dalla Germania era atterrato con nove passeggeri a bordo. Poi, da maggio a domenica scorsa, lo spazio di volo è rimasto chiuso per tutelare anche dal cielo la sicurezza dell’Esposizione universale. A questo punto c’è da temere che si tratti di più che un caso. Piuttosto una strategia per imporre dall’alto un utilizzo commerciale che non è mai stato autorizzato.