Il diritto d’autore e quello di scaricare canzoni dal web

Qualcuno ha paura della tanto decantata età del digitale

Milano, 29 luglio 2016 - Qualcuno ha paura della tanto decantata età del digitale. Per esempio gli artisti italiani. Molti dei quali firmano documenti contro la fruizione della musica gratis su Internet. Il mercato della musica è in crisi; nonostante questo i cd costano. E si paga già anche per scaricare canzoni dal web. Forse il mondo della musica deve ancora abituarsi al cambiamento. E cercare nuove strategie per stare al passo coi tempi. Paolo C. - Legnano

Il mondo della musica, inteso anche come industria, si sta già adeguando al cambiamento. E sta anche interrogandosi su come gestirlo al meglio. È indubbio che la musica offerta on line al di fuori di ogni regola in questi anni ha fortemente penalizzato il settore. A cominciare dagli artisti. Ecco perché molti di loro, specie quelli che sono anche autori, firmano appelli per poter arrivare, per esempio attraverso la Siae, ad accordi con i cosiddetti «over the top». Cioè con quei colossi di Internet che offrono contenuti - non solo musicali - sul web, spesso in assenza di leggi e regolamenti adeguati alla situazione. La partita con loro è aperta, su più fronti. Quello che sta a cuore agli artisti è ricordare che fare musica è un lavoro e non un passatempo da garantire gratuitamente a chi vuole fruirne. Il diritto d’autore non può essere calpestato. Il rischio è di veder morire un intero comparto, che è fatto di musicisti, cantanti e altre migliaia di persone che lavorano con loro. La libertà di scaricare dal web non può prescindere da tutto questo. sandro.neri@ilgiorno.net