Rave party nel capannone, il sindaco di Pero: "Sgomberiamolo"

Preoccupazione per il ragazzo in ospedale dopo aver assunto mescalina alla festa proibita. I "pirati" l'avevano organizzata per raccogliere fondi per gli squatter arrestati per i fatti del Primo Maggio a Milano

Il sindaco Rosa Belotti

Il sindaco Rosa Belotti

Pero (Milano), 24 novembre 2015  - "Siamo in contatto con le forze dell'ordine che ci hanno avvisato subito dell'occupazione e dell'episodio accaduto al rave party, attendiamo l'ordinanza di sgombero e auspichiamo che venga ripristinata una situazione di legalità in tempi brevi". E' laconico il commento del sindaco di Pero, Maria Rosa Belotti, ma il tono della voce lascia intendere la sua preoccupazione. E' avvenuto tutto in fretta: giovedì pomeriggio l'occupazione abusiva di un capannone industriale dismesso in via Vincenzo Monti da parte dei giovani di "Proprietà Pirata Riot Club", nella notte tra sabato e domenica il rave party e un giovane che finisce nel reparto di rianimazione dell'ospedale San Paolo di Milano dopo aver assunto mescalina, una sostanza allucinogena di origine naturale. Ora Comune e cittadini attendono lo sgombero di quel centro sociale che gli occupanti hanno battezzato "la Bolla".

Il 19enne pavese era arrivato al rave party insieme a un gruppo di coetanei, gli stessi che interrogati dalla Polizia di Stato hanno raccontato che aveva assunto pillole di mescalina, acquistate chissà dove. Avevano appreso di quella festa illegale tramite i social network, un rave party "a pagamento" per sostenere le spese legali dei quattro squatter arrestati il 12 novembre con l'accusa di devastazione e resistenza a pubblico ufficiale per i fatti accaduti il 1° maggio a Milano, in occasione dell'inaugurazione dell'Esposizione Universale.

Appuntamento per il "party benefit arrestati primo maggio" dalle 23 di sabato sera nel capannone industriale alle porte di Milano. Una sola categorica proibizione: vietato scattare le foto. "Questo è uno spazio illegale - avevano scritto sul biglietto d'invito postato su Facebook - ogni foto potrebbe permettere alla sbirraglia di incriminare qualcuno, come dimostrano i recenti arresti. Non diventare complice della repressione! Non diventare complice degli sbirri!". Per tutta la notte musica a palla, birra e sostanze stupefacenti. Poi all'alba di domenica mattina il malore di quel 19enne, il fuggi fuggi di molti giovani, l'arrivo dell'ambulanza e delle volanti del Commissariato. E così alle polemiche per quel centro sociale ora si aggiunge la preoccupazione per un giovane in rianimazione.