A Cornaredo il pastry lab di Nicolò Moschella, l’enfant prodige della pasticceria

Nato e cresciuto a Cornaredo, 23 anni, allievo del maestro Iginio Massari, da molti è stato definito un enfant prodige della pasticceria

Nicolò Moschella

Nicolò Moschella

Cornaredo (Milano), 9 dicembre 2017 - Le sue sweetness hanno già conquistato Milano. Allievo del maestro Iginio Massari, da molti è stato definito un enfant prodige della pasticceria: Nicolò Moschella, 23 anni, è nato e cresciuto a Cornaredo dove ha aperto il suo “pastry lab”.

Come nasce la sua passione?

"Il mondo della ristorazione mi ha sempre affascinato, da piccolo cucinavo spesso per mio fratello Christopher anche se, a dire il vero, sognavo di fare il calciatore. Ma sono sempre stato goloso e facevo le torte per la mia famiglia".

Il suo percorso formativo?

"Ho frequentato l’istituto alberghiero Carlo Porta di Milano e sono stato uno dei pochi che ha scelto di fare gli stage in pasticceria, di solito tutti andavano nelle cucine dei ristoranti. Un giorno, mi sembra di ricordare che ero in quarta, ho comprato il mio primo libro di pasticceria, scritto da Massari. Ero entusiasta, sperimentavo le sue ricette. Dopo l’alberghiero ho frequentato un corso di alta specializzazione per pasticcere alla Cast Alimenti di Brescia. Sette mesi di studi e una prova finale. Nella commissione che doveva giudicare le torte c’era anche Massari che mi ha voluto da lui per sei mesi. Poi ho lavorato anche a fianco di Alessandro e Davide Comaschi della Pasticceria Martesana Milano".

Cosa ha insegnato Massari?

"Lui diceva sempre: “le cose buone le fanno tutti, io voglio fare le cose perfette”, e così ho imparato che in questo lavoro di vuole determinazione, pazienza, bisogna saper scegliere le materie prime migliori e lavorare in squadra".

Lei è giovanissimo, ma ha deciso di aprire un suo laboratorio, come mai?

"Io credo che se fai un lavoro che ti piace non dovrai lavorare nemmeno un giorno. Ho voluto mettermi alla prova e ho scelto di restare a Cornaredo anche se ho un punto vendita in corso di Porta Ticinese a Milano. Avevo bisogno di uno spazio grande e solo in periferia si trova. Qui prepariamo i dolci che finiscono nei locali e dei ristoranti di Milano. Ogni giorno sperimento anche con ingredienti nuovi, nella mia testa non raggiungo mai la perfezione di quello che creo. Ma credo in quello che faccio".

Come sono i suoi dolci?

"Hanno uno stile minimalista molto curato, sono fatti con materie prime di altissima qualità e un design riconoscibilissimo".

Lei che dolci preferisce?

"Amo i dolci semplici della tradizione, come il Tiramisu, anche con qualche rivisitazione contemporanea. Al primo appuntamento però, porterei del buon vino e la mia “Seduzione”, una sfera mousse al cioccolato al latte, chablon al cioccolato, nocciola caramellata e base crumble".