Cornaredo, apre l'alberghiero "griffato" Oldani

Arianna Censi: "È la cosa più bella che abbiamo fatto in questo anno e mezzo: in un momento difficile per chi amministra, inaugurare una nuova scuola superiore è un traguardo"

Il momento dell'inaugurazione della scuola alberghiera Olmi

Il momento dell'inaugurazione della scuola alberghiera Olmi

Cornaredo (Milano), 26 settembre 2017 - «È la cosa più bella che abbiamo fatto in questo anno e mezzo: in un momento difficile per chi amministra, inaugurare una nuova scuola superiore è un traguardo importante». È la vicesindaca di Città Metropolitana, Arianna Censi, ad aprire i discorsi ufficiali in occasione dell’inaugurazione del nuovo Istituto Professionale Statale per l’enogastronomia e l’ospitalità alberghiera «Olmo» di Cornaredo. A sette anni e mezzo dalla posa della prima pietra (dicembre 2009), dopo il fallimento dell’impresa, lo stop al cantiere e poi la ripresa dei lavori, la scuola alberghiera di periferia è ormai una realtà.

Un lavoro di squadra tra Città Metropolitana, Comune di Cornaredo, istituto Frisi di Milano, Regione Lombardia e un testimonial d’eccezione lo chef stellato Davide Oldani che non ha fatto da comparsa ma ha avuto un ruolo determinante nell’attirare intorno alla scuola altri Enti e soggetti, come per esempio il Cone e il Gruppo francese Barry Callebaut, leader mondiale nella fabbricazione di prodotti a base di cacao e cioccolato. Lunedì sera ad accogliere le autorità c’erano gli studenti dell’istituto, un centinaio in tutto, visibilmente emozionati davanti a fotografi e telecamere. Tante le mani che hanno tagliato il nastro, quella del sindaco Yuri Santagostino, «è un giorno speciale per tutta la nostra comunità, finalmente quando giro per il paese non sento più la gente lamentarsi per il cantiere fermo e degradato, ma vedo studenti elegenti e in divisa scendere dal pullman e raggiungere la scuola», racconta il primo cittadino.

Quella di Luca Azzollini, dirigente scolastico, «abbiamo progetti ambizioni per questi studenti e daremo loro la possibilità di mettersi alla prova, di lavorare». Quella di Valentina Aprea, dell’assessore regionale all’istruzione, Marco Bussetti, direttore generale dell’Ufficio scolastico Regionale per la Lombardia e Roberto Maviglia, delegato di Città Metropolitana per istruzione e formazione professionale. Progettata e realizzata da Città Metropolitana la scuola è costata 5 milioni e 993 mila euro. Dei tre lotti per il momento ne è stato realizzato solo uno che ospita 18 classi, due laboratori di cucina, due sale da pranzo/bar, 6 altri laboratori, magazzini alimentari con celle frigorifero per la conservazione dei cibi. Qui verrà aperto il ristorante didattico che sarà aperto ogni giovedì a pranzo dove lo chef Oldani insegnerà ai ragazzi i segreti della cucina, «l’idea è formare cuochi con doppia preparazione anche sui mestieri artigianali, dal panettiere al macellaio. La formazione punterà sulla conoscenza dei prodotti italiani e sulla pratica in cucina, a partire dagli strumenti».