Bollate: a scuola un presepe dentro il barcone, la Lega dice no

Lo avevano fatto i bambini. Il preside: è in linea con i valori cristiani

Il presepe fatto dai bambini che non piace alla Lega

Il presepe fatto dai bambini che non piace alla Lega

Bollate (Milano), 17 dicembre 2015 - Alla festa di Natale a scuola il presepe è dentro un barcone. Lo hanno realizzato i bambini, insieme agli insegnanti ma non a tutti i genitori questa rappresentazione della nascita di Gesù piace. Succede alla elementare di via Montessori a Bollate, ma i genitori indignati fanno finire la foto del presepe su Facebook e scoppia la bufera. «La stalla è una stalla, non un barcone», commentano dalla Lega Nord di Bollate. «Gesù non è un migrante, né un rifugiato, ma un infante», aggiungono i leghisti. «I simboli della tradizione devono restare tali, non devono divenire un mezzo per trasmettere ideali politici o traviare giovani menti. Chiediamo che quella schifezza venga sostituita con un presepe, uno vero! Apolitico ed apartitico, come dovrebbe essere la scuola, quella primaria soprattutto! E qualcuno spieghi agli insegnanti che hanno fatto realizzare quell’obbrobrio che si tratta di Gesù bambino, non clandestino...», scrivono e la questione religiosa, il passo è breve, diventa politica.

«La Scuola deve permettere ai bambini di imparare e crescere - proseguono i leghisti -. Siamo stanchi della politica, soprattutto nelle scuole primarie. In via Montessori si è verificato un episodio ignobile e subdolo. Pure il presepe è stato utilizzato per inculcare nelle menti dei più piccoli, una personalissima visione del mondo, che oltre alle singole visioni politiche non dovrebbe venire esposta in una scuola, a dei bambini. Lo scopo della scuola è quello di formare gli adulti di domani, non la sinistra di domani!».

Sulla questione interviene il dirigente scolastico Francesco Muraro. «Da non credente mi sento di commentare che questo presepe nel barcone rappresenta un messaggio in linea con la teoria cristiana, in linea con le parole del Pontefice che difronte all’emergenza profughi lancia un invito all’accoglienza. Siamo in una società aperta e questo messaggio non a tutti può piacere. Il presepe è stato un lavoro degli insegnanti, accolto dagli alunni. Io l’ho trovata un’idea compatibile con quella cristiana, senza pormi problemi. In questo istituto abbiamo la massima apertura verso le idee di tutti: siamo una scuola laica e pluralista. Seguo il dettato della Costituzione – dice il preside -. La polemica la lasciamo a Facebook: la festa della scuola di fine anno in via Montessori si farà come in tutte le scuole d’Italia».

monica.guerci@ilgiorno.net