Bollate, 11mila firme per salvare l'ospedale

Petizione consegnata al presidente Maroni. Galli (Lega): "Incontro positivo"

Grande mobilitazione per il Caduti bollatesi

Grande mobilitazione per il Caduti bollatesi

Bollate (Milano), 31 maggio 2016 - "E' stato un incontro molto positivo, che ha segnato l’apertura di un dialogo costruttivo e di un confronto aperto e concreto, nell’interesse dei cittadini di Bollate e dei comuni limitrofi". È questo il commento di Stefano Bruno Galli, consigliere regionale e capogruppo della Lista Maroni Presidente a Palazzo Pirelli, che nel pomeriggio ha accompagnato una delegazione del Comitato costituitosi per l’ospedale di Bollate  a consegnare al presidente della Regione Lombardia Roberto Maroni, anche nella sua veste di assessore al Welfare, le 11.130 firme raccolte in poco più di due settimane per salvare il noscomio. Per mercoledì sera, invece, è previsto un corteo cittadino.

 "Le richieste elencate nella petizione – spiega Galli – verranno ora attentamente vagliate dai tecnici della Regione e dell’ASST Rhodense, per verificarne la realizzabilità. I criteri di valutazione saranno non certamente quello dei costi, come ha tenuto a chiarire il presidente Maroni, ma quelli della sicurezza e dell’effettiva necessità del territorio, il tutto nell’esclusivo interesse dei cittadini. Nei fatti, il POT rappresenta un modello assistenziale altamente innovativo e interpreta sino in fondo lo spirito della riforma sanitaria varata da Regione Lombardia: snellimento delle strutture, razionalizzazione e abbattimento dei costi, potenziamento e sviluppo della sanità territoriale di prossimità per “prendersi cura” del malato, forte integrazione con le strutture sanitarie limitrofe"

"Il presidente Maroni ha ribadito la sua costante e ferma attenzione – ha concluso Galli – alle richieste che vengono dal territorio, soprattutto quando, come in questo caso, sono fondate, genuine e non pretestuose. Perciò ha dato mandato agli uffici regionali affinché gli approfondimenti avvengano in tempi strettissimi, al massimo due settimane, allo scopo di poter poi fornire risposte certe alle aspettative dei cittadini".