Milano, 20 settembre 2013 -  Il viaggio dell'arcivescovo di Milano Angelo Scola in Serbia continua. ''La Serbia e' un Paese dove vivono in pace e in condizioni di uguaglianza i rappresentanti di varie religioni, che sono uguali davanti alla legge come lo sono dinanzi a Dio, e cio' e' una grande ricchezza per il nostro Paese'', ha detto il presidente serbo Tomislav Nikolic in un incontro oggi a Belgrado con Scola. 

Il cardinale e' dal 19 settembre sera in Serbia per partecipare a Nis (sud della Serbia), in qualita' di inviato speciale di Papa Francesco, alle celebrazioni solenni per i 1.700 anni trascorsi dall'Editto di Milano, il documento sulla fine delle persecuzioni dei cristiani e l'inizio della tolleranza religiosa emanato nel 313 d.C. dall'imperatore Costantino, originario di Nis. 

L'arcivescovo di Milano, che ha trasmesso al presidente Nikolic i saluti e le espressioni di stima da parte del Pontefice, ha sottolineato come la Serbia sia stata e rimane uno speciale crocevia di culture e religioni diverse, e che in questo senso rispetta i valori piu' alti ai quali tende l'Europa: l'appello alla pace e e il rispetto delle diversita'. Il presidente Nikolic da parte sua ha ringraziato il Vaticano per la coerente posizione di non riconoscere l'indipendenza del Kosovo, una posizione questa che contribuisce agli sforzi della Serbia per l'affermazione di una stabilita' e pace durature nella regione.

Il cardinale Scola, in precedenza, era stato ricevuto dal Patriarca ortodosso serbo Irinej, un incontro al quale ha assistito l'arcivescovo cattolico di Belgrado Stanislav Hocevar. Nel pomeriggio Angelo Scola si è spostato a Nis, dove in serata assistera' a una veglia di fedeli. Domani nella citta' di Costantino il cardinale Scola presiedera' la celebrazione di una messa solenne allo stadio della citta'.