Milano, 26 dicembre 2012 - Gabriele Albertini e Roberto Maroni ancora divisi. Mario Monti e la sua apertura a tornare in politica spacca nuovamente i candidati alle elezioni regionali lombarde del 2013. Il primo lo spinge e lo esalta ("La ‘salita’ in politica del Presidente Mario Monti è il segnale che gli italiani attendevano. Il Presidente del Consiglio con la sua compostezza, stile e precisione ha avuto la forza di parlare a tutta la Nazione come un leader grazie all’autorevolezza che tutto il mondo gli riconosce", ndr), il secondo lo stronca con vigore: "Monti vuole continuare a bastonare il Nord. Ribadisco il concetto: Basta Monti, basta tasse. Voglio vincere in Lombardia per tenere qui le tasse pagate dai lombardi e per pensionare Monti e i montini locali: Albertini e Ambrosoli”.

“Monti - aggiunge Albertini - ha dettato un cambiamento del senso della politica e del civismo che qui in Lombardia intendo umilmente portare avanti con la candidatura per Movimento Lombardia Civica. Apprezzo che anche l’avvocato Ambrosoli abbia manifestato plauso per il discorso di Mario Monti, ma allo stesso tempo sono certo che dalle parole non potrà mai passare ai fatti. La coalizione che lo sostiene e senza la quale non ha la minima possibilità di vincere, vede tra i protagonisti principali Sel, Cgil e Fiom, le componenti piu’ critiche e antitetiche alla visione del Presidente Monti. La candidatura Ambrosoli, rischia di far rivedere la storia del professor Romano Prodi, alla guida di due esecutivi di breve durata: provo’ a tenere insieme tutto e il contrario di tutto. Gli esiti non furono esaltanti”.