Mialno, 24 dicembre 2012 - Montiani e antimontiani. Il discorso di Mario Monti spacca il centrodestra in Lombardia. I fronti sono ormai distinti e distanti in vista delle elezioni regionali del 24 e 25 febbraio. Da una parte il candidato governatore Gabriele Albertini e le forze centriste pronte a sostenere l’ex sindaco (dall’Udc a Fli fino a Italia Futura), dall’altra il Pdl e la Lega, ancora alla ricerca di un accordo a livello nazionale e regionale. Albertini promette di tradurre l’Agenda Monti in chiave lombarda e si concede una battuta: «Dall’Agenda Monti all’Agenda Montini». Sì, perché qualche giorno fa l’europarlamentare del Pdl si è definito «il piccolo Monti della Lombardia». Una volta ascoltato l’intervento del premier, Albertini commenta: «Monti ha parlato da autentico statista, da leader in grado di risollevare la testa nel consesso mondiale. Non a caso ha citato due volte De Gasperi».

L’ex sindaco è sempre più convinto della sua discesa in campo con la lista «Movimento Lombardia civica» per la sfida del Pirellone: «Ascoltare Monti mi ha confermato, una volta di più, la bontà del nostro progetto civico per la Lombardia, che a lui si richiama». Non manca una stoccatina albertiniana contro il leader del Pdl Silvio Berlusconi: «Mi impegnerò al massimo contro le derive populiste e demagogiche ascoltate in televisione». Il deputato Udc Pierluigi Mantini osserva: «Dopo il discorso di Monti è tutto più chiaro per le elezioni in Lombardia. Noi andiamo avanti con Albertini. E ad Umberto Ambrosoli (candidato governatore del centrosinistra, ndr) dico che ci vogliono larghe intese di governo». Il senatore di Fli Giuseppe Valditara afferma: «Il discorso di Monti è da statista, espressione di un’Italia seria ed europea. Analoghi intenti ispirano la candidatura di Albertini in Lombardia».

Dai montiani agli antimontiani. Nel Pdl lombardo si registrano solo critiche nei confronti del premier. Il governatore uscente Roberto Formigoni nota: «Spiace che Monti abbia detto “no” alla proposta del Ppe di assumere la leadership dei moderati». Critici anche gli ex ministri pidiellini Mariastella Gelmini («Monti da liberale moderato a sponda per Bersani») e Ignazio La Russa («le dichiarazioni del premier sono ambigue»). Dura la reazione al discorso di Monti da parte del candidato governatore della Lega Roberto Maroni, che su Twitter commenta: «Monti: non mi candido, ma forse sì. Ha imparato da Casini e dai democristiani più falsoni della Prima Repubblica». Il leader lumbard, in serata, affonda il colpo contro i suoi due rivali per Palazzo Lombardia: «Albertini: “Viva Monti”. Ambrosoli: “Viva Monti”. Meno male che c’è Maroni. Basta Monti, basta tasse».


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