Milano, 17 ottobre 2012 - Il Consiglio Regionale della Lombardia verrà sciolto il 25 ottobre, sia se la nuova legge elettorale verrà approvata sia se non passerà. A confermarlo è stato il presidente della Regione Lombardia Roberto Formigoni, durante una conferenza stampa al Pirellone bis. “I maggiori gruppi - ha detto Formigoni - si sono impegnati a votare la legge elettorale il 25 ottobre e a consegnare un secondo dopo le loro dimissioni affinchè la legislatura possa terminare”. Una decisione che permetterebbe ai lombardi di recarsi alle urne prima di Natale. Le elezioni infatti potrebbero essere il 16 o il 23 dicembre. Entro lunedì poi verrà presentata la nuova giunta, snellita e rinnovata. Fatta da persone estranee alla politica regionale.

Nel frattempo il "Celeste" ha scritto al presidente del Consiglio regionale, Fabrizio Cecchetti perché convochi l'Aula "per il primo pomeriggio di lunedì 22 per poter svolgere una comunicazione al Consiglio". In Regione sono ore febbrili anche per i tecnici impegnati nella stesura dei documenti di bilancio da approvare ''in tempi rapidissimi''. Si tratta di ''un atto dovuto'' (che eviterebbe l'amministrazione straordinaria) che il Consiglio puo' votare anche quando e' in carica per l'ordinaria amministrazione.

IL CELESTE A RUOTA LIBERA - Primarie di coalizione nel centrodestra per stabilire il nuovo candidato alla guida di Regione Lombardia? “A me non risulta”. Così il governatore lombardo, Roberto Formigoni, durante una conferenza stampa a Palazzo Lombardia, risponde alla possibilità di primarie di coalizione di cui avrebbe parlato anche il segretario Pdl, Angelino Alfano. Formigoni ha poi aggiunto: “Saranno i partiti a prendere le decisioni, io concorrero’ a determinazione Pdl”. Tuttavia non si è ancora nella fase di individuazione delle candidature anche se “a vostra domanda ho risposto che Gabriele Albertini sarebbe una bella candidatura”. "Ritengo solo che il prossimo candidato presidente non possa essere leghista". Il motivo e’ quello che ha gia’ illustrato ieri, cioè il fatto che è stato il Carroccio a mettere fine alla Giunta".

E' un discorso che il Celeste ribadisce anche su Twitter, dove esclude categoricamente le primarie di coalizione tra Pdl e Lega per decidere il candidato presidente della Lombardia, dopo che Maroni ha ribadito la proposta durante la registrazione della trasmissione Porta a Porta. "Immagino sia uno scherzo, e che in realtà nessun dirigente del Pdl ci stia pensando veramente", scrive il Celeste. "E allora - aggiunge - sto allo scherzo e dico: primarie sì, ma solo tra candidati pidiellini. Se invece qualche dirigente Pdl ci pensasse veramente, significherebbe che non conosce il sentimento chiarissimo dei nostri elettori, che non vogliono che la Lombardia sia lasciata nelle mani della Lega, dopo il Piemonte e il Veneto. Questo significherebbe far scappare a gambe levate gli ultimi dei nostri elettori. Sarebbe la fine definitiva del Pdl".

 "A me non mi rottama nessuno'" ha detto Formigoni scherzando con i giornalisti durante l' incontro a Palazzo Lombardia. "Nei prossimi giorni faro' tanti contropiede", ha aggiunto ribadendo che partecipera' alla campagna elettorale per il voto anticipato in Lombardia con grande attivismo, "come un leone".

NO ALLE DIMISSIONI - Sono diventati cinque, su un totale di 29, i consiglieri del Pdl in Regione Lombardia che non hanno messo a disposizione le loro firme per le dimissioni in bianco da depositare settimana prossima per far decadere il Consiglio. A quanto si è appreso, anche Paola Camillo ha deciso di non aderire, così come hanno fatto i suoi colleghi di partito Giammario, Rinaldin e Buscemi, oltre all'ex assessore Maullu che ha fatto sapere di aver 'ritirato' la sua firma. Nel pomeriggio, sempre a quanto si è appreso dal gruppo del Pdl al
Pirellone, Nicole Minetti ha depositato la sua firma.