Milano, 10 maggio 2012 - Sono stati condannati rispettivamente a 14 anni e a 10 mesi i fratelli Pietro e Stefania Citterio, che insieme a Morris Ciavarella - già condannato a 16 anni in secondo grado - il 10 ottobre del 2010 pestarono Luca Massari, tassista con la sola colpa di aver investito un cane che attraversava la strada senza guinzaglio, mandandolo in coma. L'uomo morì dopo un mese in ospedale. I giudici della prima Corte d'assise di Milano hanno riconosciuto per il solo Pietro l'accusa di omicidio stabilendo però l'attenuante del concorso anomalo che si realizza quando si realizza un reato più grave di quello voluto. Per la sorella Stefania invece l'accusa è stata derubricata a minaccia aggravata.

"COMPORTAMENTO FOLLE" - Il pm Tiziana Siciliano aveva chiesto la pena 23 anni per Pietro Citterio, per concorso in omicidio volontario con dolo eventuale aggravato dai futili motivi, in continuazione con i reati di incendio della macchina di un testimone e lesioni volontarie lievi ai danni di un fotografo colpito con un bastone il giorno dopo il pestaggio del tassista. Chiesti 21 anni per la sorella Stefania Citterio, che risponde in concorso dell'imputazione più grave.

L'AGGRESSIONE - Era stato massacrato di botte per aver travolto e ucciso un cane che, senza guinzaglio, aveva attraversato la strada. Un pestaggio brutale avvenuto il 10 ottobre scorso in Largo Caccia Dominioni di cui è rimasto vittima Luca Massari, un tassista, ricoverato in coma fino ad oggi all’ospedale Fatebenefratelli di Milano. Il cocker camminava libero, senza guinzaglio. Improvvisamente scende dal marciapiede e attraversa di corsa la strada. Luca Massari, 45 anni, tassista da lunga data, single, cerca di inchiodare la sua auto, ma non ci riesce: il cane viene travolto. Massari scende disperato, cerca di capire in che condizioni è l’animale, cerca di chiedere scusa. Gli scappa la frase: "Mi dispiace molto, però se lo aveste tenuto al guinzaglio...". Ma per lui è la fine: viene colpito a calci e pugni e da quel coma non si sveglierà più.