Paderno Dugnano, 15 novembre 2010 - "Sono emerse alcune problematicità per quanto riguarda l’incidente mortale, e attendiamo risposte dalla magistratura". Sono le parole del senatore Oreste Tofani, presidente della commissione parlamentare d’inchiesta sugli infortuni sul lavoro che questa mattina ha condotto un sopralluogo all’interno dell’Eureco di Paderno Dugnano, l’azienda dove il 4 settembre si è verificata un’esplosione che ha provocato una vittima e cinque feriti.

Tofani ha sottolineato: "E’ importante capire come si è determinato l’evento perchè nessuno ha parlato della presenza di elementi pericolosi tali da poter presupporre il pericolo di un’esplosione. Il 5 e il 18 agosto ci sono stati altri due incendi e anche in questo caso non c’è stata data risposta sul perchè. Dobbiamo capire se ci sono elementi che non sono ancora noti che abbiano potuto determinare una combustione o un’autocombustione e anche se siano emerse problematiche per l’ambiente a causa delle manipolazioni a cielo aperto".

In particolare, i lavori della commissione si sono concentrati proprio sugli altri due incendi che si sono verificati ad agosto nell’azienda, per capire se esista qualche correlazione con l’ultimo incidente, e sul rispetto delle norme per la sicurezza dei lavoratori. I senatori hanno ascoltato il sindaco di Paderno Dugnano, Marco Alparone, il pm di Monza che si sta occupando delle indagini, i rappresentanti delle forze dell’ordine, dell’Arpa e dell’Asl e il titolare dell’azienda, Giovanni Merlino indagato per omicidio colposo. ‘Merlino ha detto: "Sono davvero dispiaciuto per quello che e’ successo, Sergio Scapolan, l’operaio morto, oltre che un mio dipendente era anche un amico".

 

Secondo il senatore Giorgio Roilo, della commissione parlamentare di inchiesta, che oggi ha sempre condotto un sopralluogo nelll’azienda Eureco di Paderno Dugnano sarebbe "un contesto nebuloso". E ha sottolineato: "Abbiamo a che fare con una azienda più volte indagata per traffico illecito di rifiuti anche verso l’estero con un contesto che ricorda molto il film ‘Gomorra’. Un’azienda strutturata con altre tre società tutte sotto i quindici dipendenti per eludere lo Statuto dei Lavoratori che costantemente manipolava sostanze nocive e pericolose".

L’intervento di Roilo si è concentrato anche su un tipo di contratto con i quali erano stati impiegati i cinque dipendenti rimasti feriti della società esterna che forniva all’Eureco personale per il facchinaggio. "E’ stato applicato un contratto dei Metalmeccanici per mansioni di facchinaggio - ha detto Roilo - in un contesto pericoloso. Inoltre è utile che la magistratura indaghi fino in fondo sull’autorizzazione dell’azienda, perchè la sua presenza sul territorio era tale da destare da tempo piu’ di una preoccupazione".