Mercoledì 24 Aprile 2024

Convegno sulla famiglia tradizionale, a Milano scatta il contro-presidio: "No a discriminazione e omofobia"

Maroni: un altro incontro così durante Expo, non mi faccio condizionare FOTO - Il contro-presidio

Un'iniziativa contro l'omofobia a Milano (Newpress)

Un'iniziativa contro l'omofobia a Milano (Newpress)

Milano, 17 gennaio 2015 - Controlli di sicurezza rigorosi a Palazzo Lombardia, sede della Giunta regionale a Milano, in occasione del convegno organizzato dalla Giunta Maroni «per difendere» la famiglia tradizionale.  Al convegno Maroni è stato accolto da una standing ovation, e si è seduto in prima fila dove erano presenti anche il suo predecessore Roberto Formigoni e Ignazio La Russa e Maurizio Lupi. Sul palco i relatori, tra cui il direttori di "Tempi" Luigi Amicone e de "La croce" Mario Adinolfi. In un'altra piazza a qualche centinaio di metri di distanza dall'auditorium Testorisi sono invece radunati i manifestanti di un presidio di protesta organizzato dalle associazioni gay e dalle opposizioni, che accusano di spirito omofobico il convegno della Regione. 

MARONI: UN ALTRO CONVEGNO COSì DURANTE EXPO - Intervenendo a conclusione del convegno sulla famiglia tradizionale, Maroni ha detto:  "La Regione Lombardia organizzerà un forum come questo durante ExpoSono contento che si sia tenuto questo convegno, che è un punto partenza. Qualcuno ha cercato di impedirlo con minacce, pressioni e insulti soprattutto a me: da ministro dell'Interno non mi sono fatto piegare da minacce più gravi, figuratevi se mi facevo condizionare da quattro pirla". 

Convegno sulla famiglia in Regione (Newpress)

 

LA PROTESTA - Circa 2mila persone, riunite tra via Melchiorre Gioia e Piazza Einaudi a Milano, contro il convegno "Difendere la famiglia per difendere la comunita'", a Palazzo Lombardia. La contro-manifestazione "L'unica malattia è l'omofobia" è organizzata da "I sentinelli di Milano", associazione nata per contrastare l'omofobia. "Il convegno in Regione Lombardia è organizzato da associazioni che si propongono di curare l'omosessualità come se fosse una malattia - si legge in una nota - ma noi siamo qui per manifestare in maniera pacifica e contestare la visione omofoba contenuta nel convegno patrocinato da Regione Lombardia".

"Siamo soddisfatti della riuscita di un evento che era nato solo due settimane fa in rete" dice Luca Paladini, uno degli organizzatori. "Il messaggio che vogliamo inviare - ha aggiunto - e' che nel 2015 non si può definire l'omosessualità una malattia. In Danimarca si festeggiano i 25 anni dall'introduzione di una norma contro la discriminazione dei gay, qui in Italia stiamo ancora a discutere se si tratti di una malattia o meno". 

Le foto del presidio a Milano

LA DOMANDA DELLO STUDENTE - Nel pomeriggio uno studente di 22 anni, così si è presentato, è riuscito a prendere la parola al convegno sulla famiglia in Regione Lombardia e tra i fischi ha criticato "da cristiano" le posizioni sulla famiglia naturale e l'omosessualità. "Nessuno di voi sa se ha un figlio eterosessuale o no", ha sostenuto dopo aver chiesto di alzare la mano ai genitori in platea. Fischi e inviti ad «andare a studiare» hanno zittito il ragazzo, che a quel punto è stato accompagnato fuori dalla sicurezza.

(La Presse)I PASTAFARIANI - Nel corso della protesta sono anche spuntati una decina di "Pastafariani", seguaci della religione parodistica che afferma il credo dello "Spaghetto volante". Il gruppo, che si è manifestato con scolapasta in testa e un cartello con la scritta "Tagliatelle in piedi", ha anche provato ad entrare al convegno sulla famiglia tradizionale. Alcuni di loro si sono presentati al cordone delle forze dell'ordine e hanno chiesto di avere accesso al convegno per ascoltare e per chiedere un "dialogo interreligioso". Gli agenti hanno spiegato che non potevano farli passare e, prima di battere in ritirata, i "pastafarianI"hanno detto di avere intenti pacifici e che al convegno avrebbero "al massimo mangiato un piatto di spaghetti". 

 
LE POLEMICHE - Critica la posizione del Pd in merito al convegno. Gli esponenti del centrosinistra sono scesi in piazza "per affermare le diverse sensibilita che ci sono nella società lombarda" e che non sono rappresentate nel convegno dal titolo "Difendere la famiglia per difendere la comunità" che si svolgerà questo pomeriggio in Regione Lombardia. Un convegno che per il segretario regionale Pd Alessandro Alfieri, "potevano organizzare come Lega, e sarebbe andato benissimo. Invece, no. Hanno questo vizio di cercare di piegare le istituzioni alle ragioni del partito. Ma devono tenere conto della sensibilita' di tutti". A far discutere in queste settimane è stato anche l'utilizzo del logo Expo per sponsorizzare il convegno. Un uso "sbagliato - aggiunge Alfieri - tanto più perché questo è un simbolo di apertura. Volevano far parlare di se - conclude - e ci sono riusciti". 

Protesta contro il convegno in Regione (Newpress)"Come Rete degli studenti medi e Unione degli universitari aderiamo al presidio contro il convegno patrocinato dalla regione Lombardia per condannare ancora una volta l'omofobia e la discriminazione di cui la Lega nord va fiera, tanto da sostenere che gli omosessuali vanno curati. Siamo sconcertati fatto che si possa promuovere un'iniziativa in cui si pongono distinzioni tra le famiglie, sostenendo che ci sono famiglie normali e famiglie che non lo sono. Ricordiamo al governatore Maroni, e alla Lega nord tutta- conclude la nota- che la famiglia non è quella tra un uomo e una donna, ma quella formata da due persone che si amano, a prescindere dal sesso e dall'orientamento sessuale".