Milano, 8 novembre 2016 - Ha scritto per noi, solo pochi giorni fa, un lungo testo (LEGGI) dedicato a una delle iniziative cui teneva di più, la conferenza mondiale «Science for peace». E questo,
Il professor Umberto Veronesi (Lapresse)
forse, è il modo migliore e più immediato per descrivere
Umberto Veronesi. Un uomo di scienza e non solo che non ha rinunciato all’impegno neppure quando, come in questi ultimi tempi, le critiche condizioni di salute gli avrebbero consigliato soltanto un maggiore riposo. Molti ricorderanno
la sua battaglia contro il cancro, condotta con le armi della
ricerca e della sensibilizzazione alla prevenzione. Molti altri la sua crociata per arrivare, in Italia, a una legge contro il fumo; qualcun altro, infine, le sue posizioni politiche. Umberto Veronesi certo era tutto questo, ma anche molto di più. Lo testimonia la grande
eredità che lascia, nel mondo della medicina e in una militanza laica per
la pace, il terzomondismo, il vegetarianesimo, il sociale. Tanto gli deve, in particolare, anche la città di
Milano, diventata grazie a lui un’
eccellenza in campo sanitario. E che qualcuno voleva affidargli in gestione, se avesse accettato di portare a termine la sua candidatura come sindaco. Ma anche la politica, per lui, doveva essere un’altra cosa. La malattia, col tempo, l’ha costretto a diradare le sue presenze, ma non la forza della sua testimonianza. Che resta comunque una lezione senza pari.
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