Mercoledì 24 Aprile 2024

Strage Charlie Hebdo, presidio di solidarietà al consolato di Francia a Milano. E il prefetto intensifica i controlli

Dopo l'attentato al settimanale Charlie Hebdo di Parigi, il prefetto di Milano ha disposto l'intensificazione della vigilanza agli obiettivi sensibili in città. In serata un presidio di solidaretà di partiti e cittadini al Consolato di Francia tra bandiere italiane, francesi ed europee, candele con i colori francesi e alcuni cartelli con la scritta “Je suis Charlie” FOTO - Presidio / Fiaccolata

La fiaccolata di solidarietà a Milano

La fiaccolata di solidarietà a Milano

Milano, 7 gennaio 2014 - Dopo l'attentato al settimanale Charlie Hebdo di Parigi, il prefetto di Milano, Francesco Paolo Tronca, ha disposto l'intensificazione della vigilanza agli obiettivi sensibili in città. Per giovedì mattina Tronca ha anche convocato una riunione del comitato per l'ordine e la sicurezza. In serata si è svolta una manifestazione davanti al consolato francese di Milano, in segno di solidarietà per le vittime dell'attacco contro la sede del settimanale satirico Charlie Hebdo, a Parigi. 

Circa un centinaio i partecipanti al presidio, organizzato in solidarietà con le vittime dell’attentato terroristico. I manifestanti hanno esibito bandiere italiane, francesi e europee, candele con i colori francesi e alcuni cartelli con la scritta “Je suis Charlie”. Tra i partecipanti anche gli assessori Pierfrancesco Majorino e Carmela Rozza, Pietro Bussolati, segretario metropolitano del Pd, Ignazio La Russa di Fratelli d’Italia, Daniela Santanchè e Giulio Gallera di Forza Italia, oltre a Davide Piccardo del Caim. Tutti i rappresentanti politici intervenuti sono entrati a colloquio con il console. I militanti di Fratelli d’Italia accanto alla porta del consolato hanno deposto una bandiera italiana con alcuni ceri deposti a forma di croce.

Attestazioni di solidarietà viaggiano anche in rete. «Milano è vicina a Parigi e ad Anne Hidalgo in questo terribile momento»: questo il messaggio di solidarietà alla capitale francese, dopo l'attentato di oggi, affidato a Twitter dal sindaco di Milano, Giuliano Pisapia. Il 'cinguettiò è stato poi 'ritwittatò, tra gli altri, proprio dal primo cittadino di Parigi Anne Hidalgo.

"NO STRUMENTALIZZAZIONI" - "Il console francese a Milano Olivier Brochet ci ha ricevuto e ci ha chiesto di stare vicino al popolo francese ma non di strumentalizzare la vicenda, che è quello che vogliono i terroristi. Oggi siamo tutti francesi”. Così il segretario del Pd milanese, Pietro Bussolati, dopo aver portato la solidarietà dei milanesi insieme ai vertici del partito locale al Consolato generale di Francia per l’attacco terroristico al settimanale Charlie Hebdo. A chi gli ha chiesto se si tratta di un’azione contro l’Occidente, Bussolati ha replicato: “Non sappiamo quale sia la matrice, ma qualsiasi essa sia è un attacco all’Europa: la libertà di espressione è un valore dell’Europa. Ma l’atto non è adducibile a una religione ma ai terroristi - ha sottolineato l’esponente del Pd - ed è quello che ha tenuto a sottolineare il console francese".

Il presidio davanti al consolato di Francia a Milano

"ATTACCO ALLA DEMOCRAZIA" - "Questo è un attacco alla democrazia alla libertà di opinione ed essere uniti in questo momento è molto molto importante»: così il console generale francese a  Milano, Olivier Brochet, ha commentato la solidarietà dei partiti e dei cittadini che hanno manifestato. Il console generale è uscito dal suo ufficio per alcuni minuti per salutare i manifestanti e ringraziarli. «Per noi questo é il momento dell’unità, senza divisioni tra francesi, e del rispetto prima di tutto coloro che sono morti di oggi, giornalisti molto conosciuti in Francia, che hanno avuto il coraggio di difendere fino alla fine la nostra libertà di pensiero». 

GLI ISLAMICI MILANESI - "La nostra posizione non può essere altro che quella di un rigetto più assoluto di un atto così orrendo. Siamo qui più che altro come cittadini, come esseri umani, anche come musulmani però vogliamo sottolineare che non ci sentiamo più in dovere rispetto ad altri di condannare questo fatto perché siamo musulmani". Lo ha spiegato il portavoce del Caim, coordinamento associazioni islamiche di Milano, Davide Piccardo, al termine del suo incontro con il console francese a Milano. Anche gli esponenti del Caim, come quelli dei partiti politici, hanno voluto portare la solidarietà della comunità islamica di Milano al Consolato francese della città. «Noi non abbiamo avuto mai niente a che fare con questo tipo di pratiche e mai lo avremo perché sono cose distanti da noi», ha concluso sottolineando che chiunque mette in relazione "questi fatti atroci e i diritti dei cittadini fa un’operazione criminale", riferendosi al consigliere comunale di Fratelli d’Italia, Riccardo De Corato, che ha annunciato che chiederà la sospensione del dibattito sulla moschea a Milano domani in consiglio comunale