Segrate, la polizia locale è nella bufera. In 14 chiedono il trasferimento

Il sindacato: "Chiaro sintomo di disagio del personale" di Luciana Grosso

Sergio Bazzea, sindacalista della Sulpm, mette in evidenza i contrasti che i vigili stanno avendo nei confronti del Comune

Sergio Bazzea, sindacalista della Sulpm, mette in evidenza i contrasti che i vigili stanno avendo nei confronti del Comune

Segrate (Milano), 28 febbraio 2015 - Sono quattordici le richieste di mobilità presentate in blocco da altrettanti vigili di Segrate che vogliono essere dislocati ad altri comandi e lasciare al città. Richieste che il Comune già da subito dice di non poter accettare e che, non è un mistero, sono frutto di un conflitto tra il Comando e il personale di polizia locale. «Il fatto che così tanti vigili, circa un quarto del totale, abbiano chiesto di essere messi in mobilità - dice il sindacalista della Sulpm Sergio Bazzea - è il chiaro sintomo di una situazione di disagio del personale che, evidentemente, non condivide alcune decisioni prese di recente dai vertici della struttura e che piuttosto che sottostare a determinate scelte preferisce essere messo in mobilità».

Un disagio sulle cui cause le bocche rimangono cucite, anche se, dall’altro fronte della barricata, il palazzo del Comune, qualcosa di più chiaro trapela: è il sindaco stesso, Adriano Alessandrini, a parlare e a cercare di dipanare la vicenda: «È possibile che parte dei vigili del nostro corpo si sia trovato spiazzato da alcune decisioni che il Comune, non per volontà sua, ma per assecondare le scelte del governo centrale, ha dovuto prendere e che stanno influendo direttamente sui turni e sui servizi della polizia locale - spiega il primo cittadino -: in particolare mi riferisco al fatto che, sempre per volere di Roma, abbiamo dovuto lasciare a casa alcuni vigili che avevano un contratto a termine e che, dopo tre anni di formazione e investimento su di loro, non sono stati rinnovati. Una follia di cui paga le spese l’intera città, abituata a standard di eccellenza in merito alla sicurezza. Allo stesso modo il conto è stato presentato ai vigili rimasti che si ritrovano con turni, incombenze e compensi cambiati rispetto a quelli cui erano abituati».

Una situazione da cui sembra difficile trovare una via di uscita: «Posso dire già da ora che le loro richieste non saranno accettate. Quello che possiamo fare - conclude il sindaco Alessandrini - è cercare nuove forme di concertazione e di dialogo per cercare di mediare tra le loro esigenze, quelle dell’ente e quello che ci viene imposto dall’alto».