Carugate, il Don Bosco accetta la sfida del Papa. Un mese per crescere aiutando gli altri

"Non siate giovani da divano". Durante la “Giornata Mondiale della Gioventù” a Cracovia, Papa Francesco ha esortato più volte i giovani a non ricercare la felicità nella tranquillità

Papa Francesco (Lapresse)

Papa Francesco (Lapresse)

Carugate (Milano), 23 aprile 2017 - «Non siate giovani da divano». Durante la “Giornata Mondiale della Gioventù” a Cracovia, Papa Francesco ha esortato più volte i giovani a non ricercare la felicità nella tranquillità e nella comodità, ma a mettersi in gioco per lasciare nel mondo «un’impronta nella propria vita». È questa la sfida accolta da più di cento adolescenti dell’Oratorio Don Bosco di Carugate che durante il tempo quaresimale hanno vissuto l’esperienza del “mese di servizio”. Ogni domenica pomeriggio di marzo ciascun adolescente ha scelto di vivere un momento di condivisione e servizio a favore del prossimo. Alcuni adolescenti hanno scelto di dedicarsi agli anziani nelle loro abitazioni o nella casa San Camillo.

«L’esperienza vissuta è stata interessante ed addirittura emozionante - raccontano - perché ci è piaciuto molto ascoltare le esperienze e le storie degli anziani che ci hanno accolto e ospitato calorosamente. La parte migliore è stato l’incredibile sorriso che hanno mostrato nel vedere in casa loro i ragazzi dell’oratorio». L’esperienza di visita alla casa di riposo è stata particolarmente intensa. «Le loro vite ci hanno offerto degli insegnamenti - spieganoa ancora i giovani - e abbiamo imparato ad ascoltare e ad interessarci di più agli altri, nonostante l’impegno e la pazienza che talvolta occorrevano». Un altro gruppo di adolescenti ha realizzato delle iniziative a favore delle persone più povere.

«Abbiamo realizzato dei biglietti di auguri che sono stati donati insieme ad un uovo di Pasqua a tutte le famiglie che frequentano il centro di ascolto della Caritas parrocchiale. Abbiamo voluto che il giorno di Pasqua fosse speciale anche per le persone più povere della nostra città». Non è mancato uno sguardo alle grandi povertà del mondo. Vendita di zucchero filato, realizzazione di portachiavi in legno dipinti a mano, mercatino e pozzo di “San Patrizio”. Il tutto per contribuire alla raccolta fondi per finanziare dei progetti educativi in Tanzania.

Molti adolescenti si sono impegnati nelle attività educative attraverso l’animazione e il momento della catechesi. «Alcuni di noi hanno scelto di collaborare con i catechisti sperimentando cosa voglia dire essere educatore. Abbiamo riflettuto, aiutato e giocato insieme ai bambini ascoltando il loro punto di vista sulla vita e sulla fede». Un ultimo gruppo di ragazzi ha svolto un vero e proprio percorso di formazione tecnica grazie agli amici del CineTeatro «Don Bosco» e ha seguito la parte audio, video e luci del musical realizzato dai ragazzi di terza media e andato in scena nel primo weekend di aprile. «Grazie alla presenza di giovani più grandi e più esperti abbiamo potuto mettere a servizio degli altri la nostra passione». Al termine di questo intenso mese i ragazzi con i loro educatori hanno riletto le loro esperienze e si sono riscoperti “Cresciuti in oratorio”.