Milano, 17 maggio 2014 - Un registro delle prostitute che esercitano la loro «attività» sul territorio regionale. In attesa dell’abolizione della legge Merlin, la Lega tira fuori dal cilindro un nuovo progetto di legge per avviare la tassazione di un’attività che secondo i calcoli fatti dal Carroccio potrebbe portare nelle casse regionali circa 300 milioni di euro. Soldi, sottolineano i leghisti, che saranno destinati a finire in un fondo per aiutare disoccupati e in parte ad azzerare alcuni tributi regionali come ad esempio il bollo auto. Il progetto porta la firma del capogruppo del Carroccio Massimiliano Romeo e del vicepresidente del Consiglio Fabrizio Cecchetti. Il provvedimento dovrà andare al vaglio delle Commissioni. L’aliquota sarà del 40% sui proventi percepiti nel corso dell’anno.

Il provvedimento - 11 articoli - prevede anche l’obbligo da parte del soggetto esercente l’attività di meretricio di tenere un registro sulle quietanze di pagamento che comunque dovranno garantire l’anonimato del beneficiario della prestazione sessuale. Per chi evaderà o pagherà in ritardo la tassa è prevista una sanzione che va dal 100 al 200% del dovuto. Una volta approvata la legge, sarà compito della giunta regionale adottare il Regolamento attuativo che, tra l’altro, dovrà prevedere la disciplina dell’accertamento. «Nessuno - hanno sottolineato Romeo e Cecchetti - ci venga a dire che questo provvedimento è anticostituzionale o fuorilegge. Quello che è vietato è lo sfruttamento della prostituzione, cosa peraltro che questo progetto di legge, prevedendo l’istituzione di un Registro regionale, contribuisce a combattere fornendo alle forze di polizia uno strumento di controllo molto importante».