Lodi, 5 maggio 2014 - Il premier Matteo Renzi ha annunciato, nella sua riforma della pubblica amministrazione, «l’eliminazione delle figure dei segretari comunali». E il sindaco di Lodi, Simone Uggetti (Pd) canta vittoria visto che nel novembre scorso era stato lui, proprio sulle pagine del nostro quotidiano, a denunciarne ormai l’inutilitá. «Il loro ruolo puó essere svolto da altri dirigenti. Chiedo allo Stato che ci obbliga a continui tagli di esonerarmi dall’obbligo di nominare un successore al segretario del mio comune andato in pensione — aveva detto —. Cosí faró risparmiare ai miei concittadini 200mila euro all’anno». Ne erano seguite proteste ma anche consensi da qualche segretario comunale.

Sindaco Uggetti, come ha appreso della volontá di Renzi di eliminare i segretari e cosa ha pensato in quel momento?
«L’ho sentito al telegiornale e ho pensato che Renzi non si ferma. Il suo spirito di cambiamento va nella direzione di migliorare il servizio ai cittadini e non solo di ridurre i costi. C’é bisogno di una pubblica amministrazione vicina alle persone che sono il suo vero padrone e non piú autoreferenziale che pensa solo a se stessa».

Renzi l’ha ascoltata, ha raccolto il suo appello. Puó avere influito in qualche modo il fatto che il suo predecessore a Lodi, Lorenzo Guerini, é uno dei bracci destri del premier?
«Non voglio intestarmi meriti che Non so se sono miei. Di certo con Guerini, quando ero ‘suo’ assessore abbiamo affrontato spesso il discorso e lascio a lui eventualmente dire come la pensava. Non dimentichiamoci peró che Renzi, cosí come Guerini e Del Rio, sono stati sindaci e questa credo sia una esperienza utile per cambiare il quadro normativo».

Lei però è stato l’unico sindaco di una città capoluogo a sollevare il problema. E poi il Consiglio comunale di Lodi ha avallato la sua posizione con un documento ufficiale...
«Diciamo che alcuni sindaci si sentono un po’ inibiti. Io sono diventato popolare tra le associazioni di categoria dei segretari comunali, mi hanno detto che ho avuto una certa notorietà al ministero dell’Interno ma la mia non era una battaglia immotivata».

Poi Renzi ha anche annunciato la diminuzione del numero di prefetture. Altro suo cavallo di battaglia...
«C’è piena sintonia evidentemente».

Insomma lei che era Bersaniano è stato folgorato da Renzi sulla via di Damasco...
«Rimproveramo a Renzi un suo essere troppo schematico. Poi nell’ultimo congresso l’avevo sostenuto. Oggi credo che i suoi modi, anche ruvidi, solo l’unico modo per farci uscire dalla palude».

tiziano.troianello@ilgiorno.net