Lodi, 3 ottobre 2013 - Un orrore senza fine. E' quello che emerge dal racconto di Gabriela, la ragazza che è riuscita miracolosamente a salvarsi dalla ferocia del "ragioniere killer" di Arese, Andrea Pizzocolo.  Una "persona altamente spregiudicata e con personalità brutalmente criminale": queste le parole utilizzate dal gip di Lodi per il 41enne dalla doppia vita che lo scorso 7 settembre ha ucciso la diciottenne romena Lavinia Simona Alioalei. Cosa ha animato la mente di Pizzocolo? Secondo il magistrato lodigiano il ragioniere è spinto dalla necessità di "soddisfare le devianze sessuali''. Un identikit criminale: Pizzocolo è un ''soggetto privo di qualsiasi freno inibitorio" ed è mosso dal "bieco desiderio di appagare i suoi più bassi istinti''.

In questo puzzle dell'orrore, c'è la storia di Gabriela. Gabriela si è salvata per caso. Dalle sue parole e dai segni delle atrocità subìte ancora ben visibili sulla pelle si capisce il baratro nel quale stava per sprofondare (Le foto delle ferite riportate dalla giovane). Oggi il gip di Lodi Isabella Ciriaco con un' ordinanza ha disposto il carcere per il ragioniere in relazione all'aggressione perpetrata ai danni di Gabriela.  L'incontro con Pizzocolo (che si faceva chiamare "Giorgio") è avvenuto il 7 agosto scorso, un mese prima della morte  di Lavinia. Lo scenario è lo stesso: un motel di provincia. "Giorgio - racconta Gabriela - mi ha richiesto se volevo vedere il film porno, io gli ho ribadito di no. Durante questi momenti lui ha continuato a fumare, ho notato che si è composto una sigaretta artigianale nella quale unitamente al tabacco ha mischiato della polvere bianca, presumo che fosse droga".

Poi il ragioniere mostra la sua faccia più oscura. "Ha cambiato umore è  diventato aggressivo e mi ha chiesto con irruenza di vedere il film porno - ricorda la giovane -. Gli ho risposto con tono alterato che non ero intenzionata a vedere questo genere di film". Parole che scatenano la furia dell'aguzzino: "Lui a questo punto, sempre più arrabbiato mi ha detto: 'Ti faccio vedere come si gioca con una donna''. E spuntano le fascette da elettricista a mani e caviglie: ''Io ho iniziato ad urlare e lui per farmi stare zitta mi ha dato due pugni che mi hanno stordito. Sono rimasta nella stanza del motel per circa 2 ore e mezza''.

Nonostante fosse storidita dalle botte ricevute, Gabriela realizza che attorno a lei sta succedendo qualcosa. Pizzocolo, racconta la ragazza, l'ha sollevata di peso e trasportata fino alla macchina. "Mi ha messa all'interno del bagagliaio della sua autovettura - racconta ripercorrendo quei drammatici momenti -. Ha chiuso il portellone ed è ripartito''. Dopo un'ora e mezza, erano giunti in un campo. Qui l'uomo è ripartito, con il portellone dell'auto aperta e Gabriela è  "rotolata" fuori, raggiungendo il ciglio della strada dove è stata soccorsa e salvata da alcuni giovani di passaggio. Un mese dopo, in un campo di periferia, è stata trovata, nuda e con le mani legate, la diciottenne Lavinia.