Merate, 5 gennaio 2013 – Erano pronti ad espatriare e darsi alla macchia perché probabilmente avevano intuito che prima o poi  sarebbero stati scoperti i quattro albanesi che questa mattina all'alba sono stati catturati dai carabinieri del Nucleo operativo di Merate. Proprio per questo i militari, che erano sulle loro tracce da tempo e che li tenevano d'occhio da parecchio, hanno deciso di intervenire e bloccarli prima che potessero fuggire e far perdere le loro tracce.

Tre di loro sono stati scovati in un appartamento di via Tofane, frazione di Pagnano, l'ultimo invece a Cavenago, provincia di Monza. Sono stati tutti accusati di associazione a delinquere finalizzata alla commissione di furti. I componenti della banda avrebbero svaligiato decine di bar, locali pubblici, negozi ma anche abitazioni sia nel Meratese e nel Lecchese, ma anche nella Bergamasca e nel Monzese.

A casa loro gli investigatori, coordinati dal Sostituto procuratore Cinzia Citterio, il Pm incaricato del caso, hanno recuperato parecchia refurtiva, come banconote e spiccioli rubate nelle slot elettroniche, ma anche sigarette, tabacchi, bottiglie di liquore, più diversi arnesi da scasso e tutto il necessario per mettere a segno i colpi.

Gli esperti della sezione investigativa  hanno cominciato a dubitare dei quattro alcuni mesi fa. Pedinamenti e appostamenti alla vecchia maniera, ma anche le intercettazioni e il monitoraggio delle celle telefoniche hanno successivamente permesso di identificare i sospettati e di scoprire i loro covi. Sabato all'alba è quindi scattata la retata finale.

All'operazione hanno partecipato decine di uomini in divisa via terra, ma anche gli elicotteristi del Secondo elinucleo di Orio al Serio che hanno controllato e monitorato la situazione dall'alto, in modo da impedire a chiunque di fuggire. Gli arrestati adesso si trovano in cella a Pescarenico e al Sanquirico di Monza. Lunedì si dovrebbero svolgere le udienze di convalida e gli interrogatori di garanzia.