Caso Deiana, ora la svolta: un fermo per omicidio

Interrogato dal gip il primo che avrebbe colpito Salvatore Deiana all'interno di un locale a Vertemate di Paola Pioppi

DOLORE La sorella mostra le foto dei due parenti scomparsi

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Como, 25 gennaio 2015 -  In Lombardia sono diversi i delitti ancora irrisolti. Una delle province che ha un indice di criminalità tra i più alti a livello regionale è sicuramente Como. Gli ultimi fatti in ordine di tempo sono il cadavere vicino a una cascina ritrovato a fine autunno e il giallo dei fratelli Deiana, scomparsi quasi sei anni fa, e che adesso potrebbe trovare una soluzione. Una persona è in stato di fermo e dalle sue deposizioni potrebbe essere risolto il giallo. Anzi la doppia scomparsa. I fatti finora ricostruiti: accoltellato ripetutamente, lasciato a terra morto per ore, poi rinchiuso nel baule di un’auto e infine seppellito in un bosco dove ancora proseguono le sue ricerche.  Salvatore Deiana è stato ucciso a 39 anni all’alba del 9 marzo 2009, all’interno di un locale di Vertemate, usando un coltello da cucina passato di mano tra almeno due persone. Il primo a colpirlo, quella notte, sarebbe stato Giuseppe Monti, il trentaquattrenne di Bregnano sottoposto dalla Squadra Mobile di Como a fermo di polizia. Il gip Ferdinando Buatier, che lo ha interrogato venerdì pomeriggio, potrebbe sciogliere la riserva sulla convalida già lunedì.

Intanto proseguono le indagini, coordinate dal sostituto procuratore Massimo Astori, per accertare le modalità del delitto – in buona parte già ricostruito - ma soprattutto le persone coinvolte e il loro ruolo. Deiana si sarebbe incontrato già a tarda notte con Monti e un altro uomo, a lui ben conosciuto, nel parcheggio della discoteca Albert di Fino Mornasco. Avevano passato tutti la serata lì dentro, senza però vedersi fino a quel momento. I tre avrebbero quindi deciso di andare a mangiare una pizza nel locale dov’ è avvenuto l’omicidio. Qualche ora dopo è iniziata una discussione accesa tra Deiana e il terzo uomo, con il quale è venuto alle mani. Sarebbe stato lui a immobilizzarlo e a chiedere a Monti di accoltellarlo per primo. Un coltello da cucina di quindici centimetri.

I primi tre colpi li avrebbe quindi assestati il 34enne, passando poi l’arma all’altro uomo. Deiana sarebbe stato raggiunto da altri 4 o 5 fendenti, ma era ancora vivo: viene chiesto a Monti di finirlo, ma lui si rifiuta e va nella stanza accanto. Deiana rimane a terra, ormai senza vita, con il coltello conficcato nel petto. Tuttavia all’interno del locale, che nel frattempo era stato chiuso, quella sera ci sarebbero state almeno cinque persone, oltre alla vittima. Gli inquirenti della Squadra Mobile della Questura, stanno ancora lavorando per identificare gli altri soggetti. A quel punto Deiana sarebbe stato avvolto in un telo, caricato nel baule della Kia Sportage dell’ex compagna di Monti, e qui lasciato in un parcheggio di Bulgarograsso. Nel frattempo, di questo omicidio, sarebbe stato informato Luciano Nocera in carcere per l’omicidio di Ernesto Albanese. Monti esce di scena per alcune ore, fino al momento del seppellimento in un bosco dell’Olgiatese: Deiana viene spogliato, messo nello scavo, coperto di intonaco liquido e poi di terra. I suoi abiti bruciati.

di Paola Pioppi