L'incolumità vale più della privacy

L’ennesimo caso di maltrattamenti ai danni di anziani e sofferenti psichici si è tristemente consumato in una casa di riposo nel salernitano

Milano, 21 ottobre 2016 - L’ennesimo caso di maltrattamenti ai danni di anziani e sofferenti psichici si è tristemente consumato in una casa di riposo nel salernitano. Le intercettazioni e le riprese video hanno alimentato un’inchiesta dai particolari raccapriccianti: razioni di cibo minime, schiaffi, minacce, bestemmie, strattoni ai danni dei pazienti, che non erano neppure liberi di andare in bagno. Non è il primo caso di accanimento contro i più deboli e i non autosufficienti in strutture che dovrebbero al contrario caratterizzarsi per premura e cortesia nei loro confronti.

A maggio sei persone erano state arrestate a Nuoro perché somministravano dosi eccessive di farmaci agli anziani per sedarli, li aggredivano e li legavano. Ad aprile un operatore sanitario era stato arrestato nell’hinterland milanese dopo un video-choc che mostrava le sue violenze contro i pazienti. Lo scorso febbraio, dieci operatori di un centro di riabilitazione neuropsichiatrico nel Lazio erano finiti sotto accusa per motivazioni analoghe: i degenti, persone affette da gravi disabilità, venivano picchiati, insultati, segregati nelle stanze e costretti ad ingurgitare cibo. Presto tutti questi abusi potrebbero finire o quanto meno ridursi drasticamente.La Camera ha infatti approvato la legge che autorizza asili nido, scuole d’infanzia e strutture di assistenza per anziani o disabili ad installare sistemi di videosorveglianza a circuito chiuso, senza oneri per lo Stato. C’è da augurarsi che il Senato approvi quanto prima in via definitiva il testo. Sembra peraltro scongiurato il rischio “grande fratello”. La privacy di bimbi, anziani, familiari e personale di quelle strutture sarà tutelata grazie ad alcune doverose cautele: le riprese dovranno essere effettuate con un sistema di criptazione e saranno visibili grazie a un sistema con due chiavi, una in possesso della struttura, l’altra di un ente certificato terzo. In caso di denuncia o segnalazione di maltrattamenti, quelle immagini potranno vederle solo il pubblico ministero o la polizia, non il personale di servizio. La presenza di sistemi di videosorveglianza, inoltre, dovrà essere segnalata a tutti quelli che accedono agli ambienti monitorati. Le strutture pubbliche o private potranno istallarli, a proprie spese, solo previo accordo con i sindacati dei lavoratori o, in mancanza di consenso, con una autorizzazione dell’ispettorato del lavoro. Una legge di buon senso che, nel rispetto dell’intangibile riservatezza di luoghi così “sensibili” come asili e strutture socio-assistenziali, mette al primo posto la salute e il rispetto di anziani e minori.