Cena (Bergamo), 4 aprile 2014 - Una perizia psichiatrica per stabilire la capacità di intendere e volere e la pericolosità sociale di Isaia Schena, 37 anni, il camionista accusato di aver ucciso a coltellate e bottigliate Madalina Palade, romena di 27 anni, ballerina in un night club, il cui cadavere venne scoperto la sera di lunedì 10 marzo a Cene, in una baracca sul monte Bue, in via Zeno Capitanio. Adisporre tale perizia, accogliendo la richiesta del difensore del 37enne, l’avvocato Roberto Bruni, è stato il giudice dell’indagine preliminare Alberto Viti, che ha scelto come perito il dottor Sergio Luca Monchieri di Brescia. L’udienza per il conferimento dell’incarico è in programma il 9 maggio prossimo.

Isaia Schena, intanto, è stato interrogato dal pubblico ministero Fabrizio Gaverini nel carcere cittadino di via Gleno, dove era stato trasferito dopo alcuni giorni trascorsi in ospedale per riprendersi dalla ferita di coltello che si era autoinferto all’addome subito dopo aver ucciso Madalina Palade. «Sarebbe stato meglio se i soccorsi non mi avessero salvato la vita, se mi avessero lasciato lì a morire, come avrei voluto io, dopo quello che avevo fatto», ha dichiarato l’omicida al magistrato. L’uomo ha ammesso di aver ammazzato la giovane romena, spiegando di averlo fatto senza alcun motivo, in preda ad un raptus. Ha confessato anche che al momento dei fatti era sotto l’effetto compbinato alcol e cocaina e ha chiarito che non era stata Madalina a ferirlo all’addome con una coltellata, ma di essersi pugnalato lui stesso, volutamente, per farla finita, essendosi reso conto, in un barlume di lucidità, del terribile gesto che aveva compiuto.

Killer e vittima si conoscevano. L’accordo fra i due era che si sarebbero dovuti incontrare la sera di domenica 9 marzo, per andare in albergo e consumare un rapporto sessuale. Nel tardo pomeriggio, tuttavia, Isaia Schena aveva avuto un incidente con la sua auto: era finito contro un muretto, facendo tutto da solo. Rimasto a piedi, si era allora accordato con la ragazza: sarebbe venuta lei a prenderlo nella baracca sul monte Bue. A quel punto, stando alle dichiarazioni del 37enne, sarebbe stata la ballerina a chiedergli di rivedere i piani per la serata: «Si sta facendo tardi e io fra un po’ ho un appuntamento in un altro posto — avrebbe detto Madalina — Se andiamo in albergo perdiamo troppo tempo. Restiamo qui». Schena aveva accettato, ma popi aveva perso il controllo, dopo aver assunto un micidiale cocktail di alcol e cocaina, e aveva ucciso la ragazza, senza che fra i due si fosse consumato alcun rapporto sessuale.