La Santarelli Cingoli sfiora il blitz, in trasferta la resa è solo nel finale

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SANTARELLI CINGOLI

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: Ilic 1, Monciardini, Bassanese 3, Bortoli 3, Branca 2, Dorio 1, Fantinato 7, Iballi 4, La Bruna, Lazzari, Mazza, Moretti, Possamai 6, Riva, Saitta 3, Scisci 1. All. Kolec.

SANTARELLI CINGOLI: Gentilozzi, Albanesi, Antic 6, Bincoletto 1, Ciattaglia, Cirilli 1, Evangelisti, Garroni 1, Jaziri, Ladakis 9, Mangoni 4, Rotaru 3, Strappini 4, Tobaldi. All. Palazzi.

Arbitri: Bocchieri e Schiavone.

Per la Santarelli Cingoli, il veleno nella coda di una partita equilibrata e ad alto tasso agonistico. Non bastano le prodezze risolutive di Ladakis, il migliore cannoniere della gara, per evitare la pur misurata sconfitta al domicilio del blasonato e ambizioso Cassano Magnago, che s’impone per 31-29, vanificando il pur eccellente impegno della Santarelli Cingoli, per la quale sono fatali gli ultimi 2’. Se lo gioca senza condizionamenti psicologici questo pregiudizialmente arduo confronto la Santarelli Cingoli, che inizia un po’ sottotono, recupera subito (4-4) e all’11’ va in vantaggio (4-5) con Strappini. Cassano sorpassa (7-5), la Santarelli Cingoli ritrova il pari-bis (7-7, 8-8), è ancora sotto (11-8, 14-11) e il primo tempo si conclude sul 17-13 per i locali. La ripresa è un susseguirsi di allunghi del Cassano e di repliche della Santarelli Cingoli, che se la gioca, confermando la sostanza delle proprie qualità caratteriali e la validità delle soluzioni tattiche adottate da coach Palazzi. Il Cassano dilata l’attivo (20-15), la Santarelli Cingoli lo contrae (20-17), il Cassano ci riprova (22-17), la Santarelli Cingoli si oppone, evidenziando il più produttivo scorcio della sua prestazione. Sei consecutive realizzazioni firmate da Ladakis (due), Rotaru, Garroni, Antic e Strappini ribaltano la situazione: 22-23 per la Santarelli Cingoli, che sfodera un’intensa vitalità. Verso l’epilogo si procede punto-punto, all’insegna di una dinamica stabilità del parziale: 25-25, 29-29 a centoventi secondi dal termine. Poi, l’ammaina-bandiera. Ma l’onore delle armi.

Gianfilippo Centanni