"Cerco di insegnare come dominare il gioco"

L’allenatore spezzino David Sassarini, ora al Varese, ha scritto un libro che sta riscuotendo grande successo nell’ambiente calcistico

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"Dominare il gioco, principi, metodi e organizzazione". E’ il libro scritto dall’allenatore spezzino David Sassarini, giramondo del pallone. "Ho il vero rimpianto di qualche scelta non giusta, avrei potuto allenare in C e invece sono sempre andato alla ricerca dello stare bene e dell’amicizia, quella vera". Così esordisce l’allenatore nato alla Spezia e figlio di Luciano, ex console del porto e negli anni ’90 molto vicino allo Spezia nei tempi bui. 48 anni, Uefa A, oggi allena il Varese nel campionato nazionale dilettanti. "Le cose vanno un pò così e non benissimo, partite da recuperare, covid 19 che non ci permette di fare programmi e porci obiettivi, anche se la piazza per storia e tradizione vuole il professionismo". Ma David oggi è diventato famoso non per il calcio giocato, ma per un libro che sta avendo un grande successo, appunto "Principi, metodi e organizzazione".

Come ti è venuta l’idea?

"Per caso e per passare il tempo. Con il covid, durante il lockdown non potendo fare nessuna attività ho cominciato a scrivere, prima per aggiornare degli appunti, poi piano piano è nata l’idea del libro. Oggi ha cinque stelle su Amazon, quindi vuol dire che piace. Mai e poi mai mi sarei aspettato tutto questo interesse".

Tra l’altro la prefazione è di Roberto De Zerbi, l’allenatore del Sassuolo rivelazione della A, davvero un bel testimonial.

"Parto da qui: Chicago 1989. Michael Jordan per l’ennesima volta viene eliminato con i suoi Chicago Bulls per mano dei Detroit Pistons dalle fasi finali dell’NBA. Il suo coach era Collins allontanato dalla squadra ma fu l’uomo che ne segnò il successo. Diventa celebre il suo schema offensivo definito "attacco a triangolo" caratterizzato dalla continua rotazione dei giocatori che si inter-scambiano nelle posizioni e quindi anche nelle funzioni. il suo intento era evidente: non affidarsi esclusivamente all’abilità del singolo, sebbene si trattasse di quello che da lì a poco sarebbe diventato il più grande cestista di tutti i tempi, ma creare una squadra che potesse avere un’identità tale da beneficiare del campione senza dipenderne totalmente. Così alcuni passi della prefazione di De Zerbi, l’uomo nuovo del calcio italiano. La sintesi del mio modo di vedere il calcio, disponibilità totale di tutti al servizio della squadra".

Veniamo agli undici capitoli del libro, una linea da seguire per avere successo?

"Non ho certo inventato l’acqua calda, però il calcio è cambiato, dopo la rivoluzione Sacchi, tutto corsa e pressing organizzato, oggi l’uomo è diventato di nuovo centrale nel calcio moderno. L‘esempio di Michael Jordan è questo, ogni calciatore deve avere sempre la visione dell’insieme di ciò che sta accadendo e potrà accadere. L’attacco a triangolo ti permette di avere sempre due possibilità di gioco. Continuamente ed in ogni zona del campo. In sintesi il concetto è: se ho la palla io non l’hai tu, se sono organizzato e ognuno lavora in funzione degli altri ottieni risultati. Non ho inventato nulla, ho solo messo delle mie idee. Comunque il titolo é la spiegazione: oltre a logici principi, oggi il metodo e l’organizzazione sono alla base del successo".

Passiamo allo Spezia, conosci Italiano e cosa pensi del campionato che sta facendo?

"Ho conosciuto il mister, le sue idee sono quelle descritte, è un grande allenatore che sa coniugare l’aspetto tattico e umano dei suoi giocatori. Con lui lo Spezia si salverà".

Marco Zanotti