Euro 2016: Nazionale a Malpensa, l'abbraccio dei tifosi. Conte: "Non dimenticherò"

L'allenatore Antonio Conte ha cercato di nascondere la commozione

Antonio Conte, ct uscente della Nazionale, atterra a Malpensa

Antonio Conte, ct uscente della Nazionale, atterra a Malpensa

Malpensa, 3 luglio 2016 - Circa 300 persone con maglie azzurre e bandiere dell'Italia, hanno accolto l'aereo della Nazionale di ritorno dalla Francia. Benché reduce dall'eliminazione per mano (o piede) della Germania ai quarti di finale, il volo proveniente da Montpellier con a bordo gli azzurri di Antonio Conte é stato accolto da un grande abbraccio poco dopo le 17. Il charter ha ripreso poi il volo in direzione Roma per accompagnare la seconda parte della comitiva.

«Grazie, grazie, grazie, grazie». Antonio Conte lo ha ripetuto più volte all'uscita dello scalo di Malpensa, mentre, scortato da due uomini della sicurezza, attraversava la calca di tifosi che gli urlavano in continuazione «grande mister». Nascondendo la commozione dietro gli occhiali da sole, il ct che ha guidato la Nazionale fino ai quarti di Euro 2016 e ora diventerà l'allenatore del Chelsea, è salito a bordo della sua auto. Pochi istanti dopo, sollecitato dai giornalisti, ha abbassato il finestrino e asciugandosi le lacrime ha aggiunto: «Grazie, anche a nome dei ragazzi. Questa accoglienza è importante, non dimenticherò mai questa emozione».

Ancora scosso Simone Zaza per aver sbagliato «il rigore più importante della mia carriera. Mi spiace aver deluso gli italiani», ha detto schiacciandosi gli occhi per trattenere le lacrime. «Sbaglia solo chi ha coraggio», lo ha rincuorato un tifoso e Zaza, con la voce rotta dalla commozione, ha continuato: «Non posso farci niente - ha detto - stavamo facendo una cosa straordinaria. Non è giusto che un episodio cancelli quello che abbiamo dato».

Così finisce l'era Conte. «Ci ha dato un'impronta importante, con lui siamo andati oltre i nostri limiti», il messaggio di Zaza. «Dobbiamo essere intelligenti nel perseguire questa strada», la convinzione di Leonardo Bonucci. «Perdiamo un campione: ha costruito una macchina da guerra», ha commentato Emanuele Giaccherini, uno dei fedelissimi dell'ormai ex ct a cui succederà Giampiero Ventura. «Bisogna ripartire con lo stesso spirito e la stessa intensità», è sicuro Marco Parolo, acclamato in particolare dai ragazzini della scuola calcio che porta il suo nome nella sua città, Gallarate, a due passi da Malpensa. «Questa Nazionale - ha sorriso l'allenatore che accompagnava i giovani, Alam Acosta - è fra le più belle dal 2006»